Secondo giorno di dibattito alla festa a Parco Ausa

Secondo giorno di dibattito alla festa a Parco Ausa

Nasce il terzo polo? Macché, la gente vuole solo stabilità
I leader politici si confrontano a tutto campo nella seconda serata della festa dei Moderati


Destra, sinistra, centro: hanno ancora senso le coalizioni? Quali effetti produrrà la recente scissione del PSD e la nascita di un nuovo partito socialista? C’è davvero il rischio di una crisi di governo? Politica a tutto campo nel teatro tenda allestito al parco Ausa per la festa dei Moderati. Dove, sabato sera, i rappresentanti dei partiti di maggioranza e di opposizione si sono misurati di fronte ad un parterre pieno di gente quanto mai attenta, sensibile e partecipe ai nuovi ruscellamenti della politica.

In primo piano, dunque l’attualità, con il commento critico del Segretario di Stato Augusto Casali nei confronti di quella unificazione della sinistra portata avanti più come operazione di potere che per moto popolare. “Non è consolatorio, né utile ricordare che io l’avevo detto”.

“Oggi – ha chiosato dopo aver ripercorso la tormentata storia dei socialisti sammarinesi – ci troviamo con tre partiti socialisti, esattamente come vent’anni fa, con la differenza che elettoralmente si è perso per strada l’ex PC”.

Non condivide l’analisi l’esponente del neonato Partito Socialista Riformista Paride Andreoli, che non manca però di accusare il PSD, di cui è stato segretario fino a ieri, di “scarsa lungimiranza politica”.
“In ogni caso – ha aggiunto – ci siamo assunti la responsabilità della frattura”. Poi ha spiegato come intende muoversi: “Sappiamo perfettamente in che lista siamo stati eletti e in quale coalizione ci siamo collocati. Faremo un’opposizione dura ma costruttiva, dialogheremo con tutti”.

Alessandro Rossi (SU) non ci sta a fare il convitato di pietra in questi nuovi minuetti della sinistra e punta sulle nuove regole del gioco: “Abbiamo voluto questa legge elettorale perché la politica da sola era incapace di darsi autonomamente stabilità. Riformuleremo il progetto di coalizione in altro modo”.

Sulla possibilità che si faccia largo un terzo polo formato da Eps, AeL, Ddc e Psr (allo stato dell’arte, 15 Consiglieri) Pier Marino Menicucci (EPS) getta acqua sul fuoco: “Siamo convinti che questa maggioranza debba governare. La legge elettorale ha cambiato le regole del gioco non solo dal punto di vista istituzionale, ma anche politico. E’ vero – ha aggiunto – che siamo definiti l’anima critica della maggioranza. Ma abbiamo mosso delle obiezioni solo su argomenti che non facevano parte degli accordi di coalizione”.

Anche Glauco Sansovini (USDM) punta tutto sulla stabilità “Mentre loro si sono divisi, noi ci siamo uniti. Il Patto andrà avanti, anche perché si è imposto un metodo di lavoro basato sulla collegialità, sul confronto e la condivisione. Cosa che non era mai successa prima”.
Alla fine, è il Segretario alle Finanze Gabriele Gatti che taglia la testa al toro: “I problemi sono altri. Alla gente non interessa niente di centro destra o centro sinistra. Interessa che ci sia una maggioranza che dia risposte ai grandi problemi. Come sono quelli dell’occupazione, della crisi economica, della Finanza ai confini, degli Accordi con l’Italia, dell’operatività delle nostre banche, del commercio e del turismo. Questo governo non può non avere la capacità di durare tutta la legislatura. Anche perché, se non fosse in grado di portare a casa risultati, il problema vero è quello che succede al Paese. Non al governo”.

Insomma, anche se qualcuno si è evidentemente pentito della riforma della legge elettorale, che non ammette ribaltoni, né giri di walzer, alla gente invece questa nuova stagione della politica piace. Infatti, ogni qualvolta all’interno del dibattito veniva rimarcata la volontà di mantenere questa stabilità, l’intervento era accolto con applausi a scena aperta. Il che non lascia dubbio alcuno su quale sia l’intendimento e quali siano le aspettative dei sammarinesi nei confronti della politica.

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