Segretario Lavoro, Iro Belluzzi: 1° Maggio

Segretario Lavoro, Iro Belluzzi: 1° Maggio

Nessun 1° maggio è mai stato una “festa” qualsiasi , o almeno avrebbe dovuto esserlo, quando i tempi erano felici tutti siamo stati tentati di considerare il lavoro un fatto scontato e assodato.

Purtroppo oggi più che mai ci rendiamo conto che il sogno sta svanendo e che “l’Isola Felice” rischia di trasformarsi “nell’Isola che non c è”.

È giunto il momento di non perdere più tempo e di agire, le strade da percorrere sono due e corrono parallele:

1)intervenire guardando lontano e riprogrammando un futuro che non potrà più essere così opulento come il passato recente ma basato su reali opportunità per tutti e chiarezza dei diritti e dei doveri. Un progetto che sia forte della certezza delle norme e delle condizioni per fare impresa e creare lavoro frutto dell’impegno, della competenza e nella correttezza dell’agire nella trasparenza. Un progetto ed un paese forse meno facile da governare per chi cerca facile consenso e/o la polemica a tutti i costi. Che preveda per tutti un ruolo di protagonista delle scelte senza la possibilità di essere contro a prescindere. Il progetto e le iniziative necessarie a realizzarle non possono essere ostacolate da chi vuole il mantenimento dello status quo, ne da chi ha la pretesa di impantanare il paese in eterne discussioni.

2)agire velocemente mettendoci non solo il raziocinio ma anche il cuore predisponendo interventi rapidi e strumenti di verifica che permettano di aggiustare anche nel breve periodo il tiro per andare incontro alle necessità impellenti ed emergenti, forse correndo anche il rischio di commetter qualche imperfezione ma credendo nel ruolo pubblico dell’amministrazione che ha il dovere di profondere energie anche per combattere gli abusi senza sconti a nessuno.

Il mio impegno è quello di essere presente e chiaro negli interventi utili e per il progetto futuro chiamando a raccolta tutti coloro che vogliono dare un contributo fattivo e responsabile senza continuare con giochetti di parte o veti incrociati. Insomma ognuno metta in campo le proprie risorse intellettuali, ma anche la passione e il cuore. Facciamoci carico dei piccoli grandi drammi individuali e lavoriamo per il rilancio del sistema paese rinunciando tutti a un po’ di consenso.

In un mare di difficoltà dove a volte navigano con grande abilità furbetti di ogni genere e appartenenza sociale, è giusto ricordare alcuni esempi di vera solidarietà e di impegno:

datori di lavoro che impiegano anche risorse personali per mantenere a galla le proprie aziende;

lavoratori che accettano per alcuni mesi riduzione del proprio reddito per lasciare il lavoro ai più giovani accettando percorsi di pensionamento anticipato e meno redditizio;

giovani dipendenti che chiedono di utilizzare le risorse della mobilità per aprire una propria impresa;

organizzazioni sociali che avanzano proposte anche inusuali e fuori dagli schemi classici di difesa.

A tutti i lavoratori, e alle le loro famiglie, che hanno perso il lavoro va il mio sostegno non formale e il mio impegno a effettuare il massimo sforzo per ricondurli in un condizione di ricollocazione nel mondo del lavoro che li aiuti a mantenere quella dignità che comunque dimostrano di non avere mai perso. 

 

Segreteria di Stato per il Lavoro
Cooperazione e Informazione

 

 

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