Segreteria Sanita’, precisazioni riforma pensionistica e libere professioni

Segreteria Sanita’, precisazioni riforma pensionistica e libere professioni
Repubblica di San Marino
UFFICIO STAMPA DEL CONGRESSO DI STATO
Comunicato stampa
                      
In riferimento ai comunicati apparsi sulla stampa locale, in primis quelli emanati dalla Commissione Nazionale delle Libere Professioni e poi, a seguire da ciascun ordine e/o collegio che la compongono, appare doveroso, da parte della Segreteria alla Sanità, fare alcune precisazioni in merito.
E’ necessario sottolineare come i progetti di riforma del primo pilastro e  dell’introduzione del secondo,  siano due interventi legislativi che coinvolgono l’intero Paese e che toccano direttamente più di 22.000 lavoratori e circa 7.000 pensionati per un totale di oltre 29.000 cittadini.
In questi mesi di lavoro su entrambi i progetti di legge, la Segreteria di Stato ha condiviso e discusso largamente l’impianto normativo con tutte le Parti Sociali, con tutti i partiti di maggioranza ed opposizione e, in diversi incontri, con la stessa Consulta delle Libere Professioni, rivedendo ed affinando l’intervento anche in relazione ai suggerimenti ed ai miglioramenti che venivano proposti  di volta in volta, dalle parti.
L’impianto normativo ha  avuto anche  ottimi riferimenti da parte degli organismi internazionali, che ne hanno apprezzato la struttura e la tempistica prevista, che permetterà di fatto alla nostra Repubblica, in questo periodo di forti turbolenze, di guardare serenamente, almeno in ambito previdenziale, ad un futuro  di medio/ lungo termine.
Tutto ciò a garanzia della cittadinanza avendo come obiettivi prioritari il mantenimento di un sistema adeguato (pensioni adatte a garantire un buon livello di reddito anche dopo il termine della vita lavorativa) e sostenibile (conservando, quindi,  l’equilibrio tra entrate e uscite). Raggiungere i due obiettivi è, in realtà, la sfida più difficile per ogni Paese e San Marino, se si interverrà per tempo, ha buone possibilità di riuscita.
L’ intervento legislativo alla luce dei dati in possesso dell’Istituto per la Sicurezza Sociale e della Segreteria di Stato alla Sanità non è, però, più procrastinabile se non con il rischio di mettere il Paese in una situazione di difficoltà economico – finanziaria che potrebbe causare danni ingenti e che, come sammarinesi, non possiamo permettere accada al nostro sistema di sicurezza sociale.
E’ però doveroso nei confronti di tutte le categorie e della cittadinanza, dare qualche elemento concreto di chiarezza  sui punti sollevati  dai Liberi Professionisti nei loro comunicati.
Innanzitutto, il sistema previdenziale è di tutti e non appartiene in alcun modo a nessuna categoria, ma è un bene comune, caratterizzato da un forte elemento solidaristico come sempre è stato e come sempre, ci auguriamo sarà, nel sistema di sicurezza sociale e di welfare della Repubblica.
E’ impensabile per una piccola realtà come  quella sammarinese,che  si richieda il requisito della omogeneità delle categorie per la creazione di fondi pensione, perché i numeri sono troppo bassi ed avremmo fondi esigui che, al variare di una benché minima condizione economica e di mercato, potrebbero trovarsi immediatamente in una situazione di disequilibrio. Anche oggi la regola per accedere al pensionamento e per  effettuare il calcolo delle prestazioni, è in realtà comune a tutti i lavoratori autonomi. Due gli elementi di distinzione: le aliquote contributive e il reddito minimo previsto.
L’aliquota viene elevata dal 13% (non dal 12% come indicato nei comunicati) al 22% non solo per le categorie dei Liberi Professionisti, ma anche per Imprenditori, Agenti, Mediatori e Rappresentanti  nell’arco di 8 anni. A regime si arriverà, così, ad una sostanziale uniformità delle aliquote contributive applicate a tutti lavoratori autonomi (commercianti e artigiani compresi) e dipendenti, disincentivando, così,  fuoriuscite da un fondo per entrare in un altro più favorevole per condizioni.
Dai dati di bilancio risulta chiaramente che  un Libero Professionista versa in media un 60% di quello che attualmente versa un artigiano e/o un commerciante.
Il patrimonio fino ad oggi accumulato dal fondo LP (pari a circa € 7.000.000 di euro) non verrà affatto utilizzato per ripianare fondi attualmente in deficit. Infatti è prevista, nel fondo complementare,  la restituzione progressiva sulla posizione di ogni lavoratore autonomo il cui fondo risulti in attivo al 31 dicembre 2011. Ricordiamo che il saldo previdenziale dei Liberi Professionisti è di circa € 700.000 annui che, se rapportato agli oltre 122.340.000 di euro di uscite per pensioni per ogni esercizio, questo dà la giusta dimensione dell’esiguo apporto  che i Liberi Professionisti darebbero per l’equilibrio complessivo del sistema.
La Segreteria, comunque, continua a rimanere ampiamente disponibile a qualsiasi confronto costruttivo, per trovare soluzioni condivise per una riforma che è diventata necessaria per tutto il Paese.
    
San Marino, 9 giugno 2011/1710 d.F.R.
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