Segreteria Sanita’ risponde a Osla

Segreteria Sanita’ risponde a Osla

Repubblica di San Marino
UFFICIO STAMPA DEL CONGRESSO DI STATO
Comunicato stampa
 
Il comunicato stampa odierno dell’OSLA in merito alla Riforma Previdenziale e all’introduzione del Secondo Pilastro richiede, da parte della Segreteria alla Sanità, una necessaria risposta al fine di evitare fraintendimenti nei cittadini e negli operatori economici sui reali contenuti delle due Leggi appena approvate.
Ci limiteremo, quindi, al fine di non alimentare inutili polemiche, semplicemente a chiarire nel modo più oggettivo possibili i punti evidenziati nel comunicato di OSLA.
1)    “fare tracollare il collassato e debole sistema economico sammarinese”
L’intervento combinato di modifica del primo e l’introduzione del secondo pilastro mira proprio a un fine esattamente opposto. Se non si fosse intervenuti per tempo a completare quanto avviato con la riforma previdenziale del 2005,  tutti i fondi, anche quelli dei lavoratori dipendenti oggi in forte attivo, in breve tempo sarebbero sprofondati in un pesantissimo disavanzo strutturale. Tale disavanzo, nell’ordine di centinaia di milioni di euro, sarebbe pesato inevitabilmente sul Bilancio dello Stato rendendo, quindi, impossibile l’equilibrio dei conti pubblici.
2)    “una pensione pari ad un caffè”
Francamente non si comprende come siano stati effettuati i calcoli dall’OSLA, dal momento che come più volte evidenziato e presentato in tutti gli incontri pubblici e nelle apposite sedi istituzionali, l’intervento sul Primo Pilastro e l’introduzione del Secondo garantiranno, in media, una pensione pari al 75% dell’ultimo reddito percepito dal lavoratore.
3)    “anche i soci che detengono almeno il 10% di quote di società di capitale (srl o spa) e gli amministratori dovranno versare contributi senza avere nulla in cambio”
In questa frase sono contenute tre inesattezze.
•    La prima in riferimento all’obbligatorietà per tutti i soci che detengono almeno il 10% delle quote di società di versare i contributi previsti per l’iscrizione alla gestione separata. Si precisa, invece, come l’obbligo esista solamente per il Socio che svolge la propria attività in maniera esclusiva e professionale presso la società di cui detiene almeno il 10%. Per coloro che semplicemente detengono delle quote societarie in società di capitali non vi è alcun obbligo contributivo.
•    La seconda inesattezza è riconducibile al fatto che nel comunicato stampa vengono incluse anche le s.p.a.. Le legge parla in realtà solo di s.r.l. e non di s.p.a, escluse proprio perché notoriamente sono di dimensioni più elevate e raramente vedono l’apporto lavorativo presso la società stessa di coloro che ne detengono quote di proprietà.
•     La terza infine, forse la più grave, è riferita al fatto che nel comunicato si sostiene che coloro che verseranno tali quote contributive non avranno alcun diritto previdenziale. E’ al contrario chiaramente specificato nella norma come questi soggetti maturino un diritto a una prestazione previdenziale in forza dei contributi versati che verrà calcolata con il sistema contributivo.
4)    “questa norma rischia di far chiudere molte società in Repubblica”
Vorremmo ricordare che era un anomalia tutta sammarinese quella che escludeva da qualsiasi obbligo previdenziale amministratori e presidenti di società, e per questo è stato posto rimedio.
5)    “fondo professionisti in attivo di 9 milioni di euro”
Rispetto a questa argomento, che ha purtroppo generato una lunga polemica con i Liberi Professionisti, molto è stato già detto, anche se si vuole, in questa sede, evidenziare come i recenti prelievi dal Fondo Comune Riserva di Rischio, decisi dal Governo in ambito di assestamento di bilancio e di bilancio di previsione per il 2012, dimostrano che, come più volte comunicato dalla Segreteria di Stato, in realtà l’accorpamento dei Fondi non è servito per ripianare il disavanzo di Artigiani e Commercianti.
6)    “con l’introduzione del secondo pilastro l’aliquota tra imposte e contributi diventerà pari al 50%”
In questo caso si è fatta una semplice somma delle diverse aliquote a regime nel 2019; crediamo, in questo caso, che OSLA si riferisca ai Lavoratori Autonomi: 17% imposte, 22% contributi primo pilastro e 4% contributi nel secondo. Sorvolando sul fatto che la somma in realtà è pari al 43%, ci si dimentica che quanto pagato in contributi non entra nell’imponibile fiscale, e quindi la percentuale complessiva viene notevolmente abbattuta anche senza altre deduzioni.
7)    “la cosa strana del nostro primo pilastro è che se gli amministratori sono liberi professionisti non dovranno versare nulla oltre alla loro (aumentata!) previdenza, mentre se apparterranno ad altre categorie come ad esempio i dipendenti dovranno versare la previdenza due volte, tanto poi la seconda non vale”
Si è deciso di escludere i Liberi Professionisti dall’iscrizione obbligatoria alla gestione separata per gli incarichi di amministratore e presidente dal momento che tali redditi vengono già attirati nel loro imponibile previdenziale secondo le norme già vigenti prima della riforma previdenziale del 2011. Se così non fosse stato, avremmo chiesto agli stessi soggetti di pagare due volte per lo stesso reddito.
San Marino, 1° dicembre 2011/1711 d.F.R.
UFFICIO STAMPA E COMUNICAZIONE

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