Serve un cambio di passo anche nella gesrtione del Territorio

Serve un cambio di passo anche nella gesrtione del Territorio

COMUNICATO
Per il PSD il territorio, già gravemente compromesso da decenni di cementificazione caotica ed eccessiva, deve essere difeso. Ciò è possibile evitando ulteriori interventi di urbanizzazione in aree verdi e abbandonando metodi di gestione del territorio che appartengono ad un passato negativo e senza futuro.
Tutti sappiamo che errori e speculazioni hanno compromesso lo sviluppo sostenibile e generato molto più edificato di quanto realmente necessario, consumando il nostro territorio. Per di più, oggi la crisi del nostro sistema economico lascia vaste aree produttive purtroppo abbandonate.
È evidente che la gestione del nostro territorio debba cambiare passo e utilizzare criteri maggiormente cautelativi, tali da garantire la conservazione del patrimonio naturalistico e paesaggistico esistente e prevedere interventi di perequazione a favore di uno sviluppo sostenibile e virtuoso.
La variante del Piano Regolatore Generale presentata in Consiglio nell’ultima sessione è inadeguata e sbagliata perché aumenta il consumo del nostro territorio e non prevede sviluppo sostenibile. E’ motivata da due progetti: uno di espansione industriale (da apprezzare, specialmente in un periodo di chiusura delle aziende) e l’altro di realizzazione di un impianto di compostaggio.
Il PSD intende valorizzare tali proposte ma non attraverso l’adozione della variante presentata.
In particolare, la variante della zona di Maiano/Cà Chiavello (attigua all’area del canile) individua una destinazione sbagliata che colpisce un’area verde su cui lo Stato, cioè i cittadini, ha già investito con grande successo per la bonifica della zona, peraltro a vincolo idrogeologico. La variante richiederebbe invece ora un intervento radicale, invasivo e costoso sull’area per renderla idonea ad ospitare un impianto di compostaggio del quale è ignota la concreta tipologia. Infatti, sarebbe comunque possibile allocare impianti del genere senza impatto ambientale e senza varianti al PRG.
In sintesi: si ipotizza un pessimo investimento e nuova cementificazione in un’area verde a contatto d’una zona di pregio naturalistico, colpendone le prospettive già individuate.
In entrambi i casi si prevede la trasformazione di zone agricole, o addirittura zone naturalistiche tutelate, in aree servizi o produttive. Tutto ciò in assenza di valutazioni d’impatto ambientale e della valutazione di possibili e migliori alternative.
Addirittura, nel caso di Maiano/Cà Chiavello, ci si limita a dire che “gli interventi […] sono finalizzati, TRA L’ALTRO, alla realizzazione di un centro di compostaggio con sistema a biocelle”, lasciando intendere che altri obiettivi, non svelati, motivino il coinvolgimento di un’area almeno cinque volte più estesa di quella che servirebbe per il solo compostaggio.
E’ incomprensibile perché si siano individuate delle aree naturali o protette per localizzare impianti di compostaggio o depositi, soprattutto in presenza di tanti luoghi del demanio pubblico dove allocarli e di tanti capannoni e zone già produttive o urbanizzate,anche sotto-utilizzate, su cui insediare nuove attività.
Per il Partito dei Socialisti e Democratici non è più tollerabile decidere con dolosa approssimazione su questioni esistenziali come il Territorio, senza capire l’intera portata d’interventi che investono lo spazio vitale dei cittadini di oggi e di domani. Il PSD offre al Paese un cambio di passo consapevole e necessario anche per questo.
Il Gruppo di Progetto “TERRITORIO”
del Partito dei Socialisti e dei Democratici

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