Siccità in Italia, Romagna meglio di altri ma i problemi arrivano dal Po

Siccità in Italia, Romagna meglio di altri ma i problemi arrivano dal Po

Siccità, Romagna meglio di altri ma i problemi arrivano dal Po. Brandolini (Utilitalia): “Nel nostro territorio impatto minore rispetto a Piemonte e Lombardia, ma alcune zone dipendono dalle acque superficiali e c’è da contrastare l’intrusione del cuneo salino”

La pioggia e la neve delle ultime settimane hanno sì aiutato ma non hanno certo risolto del tutto la sete del territorio romagnolo. Il discorso vale sia per i rubinetti delle famiglie e sia (soprattutto) per chi, come gli agricoltori, ha bisogno di acqua per il suo lavoro. Ieri la diga di Ridracoli è salita ancora ed è giunta a circa 40 centimetri dalla sua capienza massima, quella che consente la cosiddetta tracimazione con la spettacolare cascata. Ma i problemi restano sugli altri fronti: dal canale emiliano romagnolo che attinge dal Po (e che quest’inverno ha raggiunto livelli bassissimi) alle falde. (…)

“All’interno del distretto del Po”, spiega Brandolini al Corriere Romagna, “la crisi idrica sta impattando sul territorio romagnolo in misura decisamente minore rispetto ad altre zone, penso al Piemonte Occidentale o alla Lombardia. La diga di Ridracoli è piena ai massimi livelli, a dimostrazione del fatto che si è rivelata corretta la scelta della Romagna di investire negli invasi. Restano però alcune zone che, dal punto di vista dell’approvvigionamento idrico, sono fortemente dipendenti dalle acque superficiali e in particolare dal Po. É quindi fondamentale che la governance della risorsa fra le tre regioni attraversate dal fiume garantisca, per questi territori, i giusti quantitativi di acqua per garantire l’uso idropotabile. Un altro tema fondamentale è quello del contrasto all’intrusione del cuneo salino nel Po, che rischia di compromettere non solo l’uso idropotabile dell’acqua ma anche quello agricolo”. (…)

Articolo tratto da Corriere Romagna

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