Sinistra Unita ancora sulla Centrale del Latte e soppressione del monopolio

Sinistra Unita ancora sulla Centrale del Latte e soppressione del monopolio

Sulla questione Centrale del Latte aggiungiamo alcune considerazioni che speriamo possano offrire elementi utili al prossimo dibattito consiliare cercando di esporre tutte le ragioni che hanno indotto SU ad intervenire su questo progetto di cessione.

Partendo proprio dagli ultimi avvenimenti, occorre dire che fin dal primo in cui abbiamo potuto analizzare questo progetto, abbiamo fatto presente le nostre perplessità.

Con ciò non è mai stata in discussione la nostra volontà di procedere come stabilito nel programma di governo alla cessione della centrale del latte,cosi come non è mai stata nostra intenzione muovere appunti al lavoro dei Segretari di Stato, i quali hanno sicuramente selezionato l’ipotesi migliore fra quelle che hanno partecipato al bando di interesse, ma considerata la sopravvenuta disponibilità degli allevatori,abbiamo chiesto di poter verificare la possibilità di dare corpo a un progetto locale , certamente di dimensioni inferiori, ma con un legame più stretto con il nostro territorio e i nostri produttori , in grado cioè di valorizzare al meglio le risorse locali e la tipicità della produzione.

Si rimprovera ai nostri produttori il fatto di non essere intervenuti prima, ma nessuno allo stato attuale ha fatto nulla di più che presentare un piano di gestione della centrale del latte.

In questo contesto il progetto più che legittimo presentato dalla cordata di aziende italiane è un progetto fortemente industriale, con quantitativi di stoccaggio e movimentazione decine di volte superiori a quelli attuali,è a nostro avviso ampiamente sproporzionato rispetto alla nostra reale capacità di assorbimento, che se da un lato garantirà il ritiro del latte dei nostri produttori, dall’altro farà inevitabilmente crollare il vincolo della valorizzazione della produzione locale.


Proprio In questi giorni si è aperto un dibattito su alcuni ampliamenti da concedere alle attività produttive presenti sul nostro territorio,è un tema fondamentale per indicare quale modello di sviluppo favorire all’interno della nostra repubblica, e il progetto della centrale rientra in questo contesto.

Crediamo che oggi più che mai sia necessario promuovere e salvaguardare quei progetti che si integrano col territorio che abbiano un concreto riscontro nel contesto sociale, e sopratutto un impatto ambientale sostenibile.

L’ economicità della gestione è sicuramente un fattore importante, per questo pensiamo che l’immediato abbattimento della zona bianca non sia lo strumento più efficace e in grado di sortire gli effetti desiderati;

Vale a dire la diminuzione dei prezzi al consumo,in quanto, se ci sarà, per il consumatore sarà momentaneo e del tutto ininfluente, mentre invece sottrarrà una parte importante delle risorse finanziarie della centrale del latte,ossigeno necessario allo “start up” della nuova gestione,e questo a prescindere da chi potrà essere il nuovo gestore.

In questo contesto occorre ricordare che innumerevoli sono stati i progetti finanziati dallo stato che si presentavano con imponenti piani di crescita e poi si sono rivelati insostenibili chimere,progetti dettati dalle necessità contingenti dei proponenti che non tenendo conto del contesto in cui venivano inseriti non hanno retto sul piano economico . Per concludere crediamo che la manifestazione d’interesse dei produttori possa essere approfondita ed analizzata, e non nascondiamo che un progetto che coinvolga direttamente i produttori, i distributori, ed aziende sammarinesi, sia più consono alla nostra realtà e funzionale alla nostra filiera, a salvaguardia di qualità e tipicità dei nostri prodotti.

Sinistra Unita 23 febbraio 2008

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