Sinistra Unita sul preoccupante momento politico

Sinistra Unita sul preoccupante momento politico

Periodicamente vengono rimesse in circolo rassicurazioni circa l’imminente risoluzione del rapporto con l’Italia. Peccato che, come sempre, queste rassicurazioni non trovino mai riscontro nella controparte italiana.
Adesso, dopo tre anni di insuccessi e un’innumerevole collezione di figuracce, il governo dovrebbe cominciare a sentire il senso della vergogna e passare la mano aprendo scenari nuovi. Invece pensa solo a rimanere arroccato sulla sua poltrona, incurante della gravissima situazione in cui versa il Paese, e preoccupato solo dell’occupazione capillare dei posti di potere e della cura degli interessi personali dei soliti noti. E per facilitarsi il lavoro, il governo si è circondato da una folta schiera di yesman, mentre chi voleva mantenere la schiena diritta è stato cacciato. Come, per esempio, i vertici di Banca Centrale, colpevoli di avere messo il naso negli affari dei potenti “amici” del Patto per San Marino. Da segnalare anche la ripresa delle pressioni sul Comandante della Gendarmeria, con accuse ridicole e strumentalizzazioni fatte ad arte. Anziché consolidare le Forze di Polizia, dando loro gli strumenti per combattere l’illegalità, si cerca ogni pretesto per mettere zizzania tra i Corpi e farli litigare tra loro. E poi ci si meraviglia dei giudizi negativi che vengono da chi ci osserva!
Dopo le parole scritte dal Procuratore Antimafia italiano, Piero Grasso, che hanno sbugiardato in maniera clamorosa le fandonie sulla trasparenza e sulla collaborazione che da anni ci vengono raccontate dal Patto, in qualunque Paese “normale”, il Governo avrebbe fatto fagotto. Invece si continua a fare finta di niente, a dire che è stato fatto tutto e che bisogna solo aspettare, sperando di ripartire come se non fosse successo niente…
A questo proposito è disarmante quanto emerso dal convegno organizzato in questi giorni dall’Associazione Bancaria Sammarinese, poiché si evince come, dopo tutti i problemi creati da un sistema fondato sul segreto e che non si è fatto scrupoli ad accettare anche capitali mafiosi, banche e finanziarie pensano bene di continuare sostanzialmente sulla stessa strada. Dal dibattito, infatti, è emersa la volontà di puntare ancora sul segreto bancario (ribattezzato “riservatezza” per dare meno nell’occhio), e si vorrebbe far credere che da parte italiana ed europea addirittura si auspica una piazza finanziaria incentrata ancora sul segreto. Stupisce in questo contesto il silenzio assordante del Governo che anziché intervenire per correggere la rotta e richiamando alla realtà, dimostra ancora una volta la sua sudditanza al mondo bancario e finanziario, passando persino il messaggio che adesso che non c’è più il cattivo Tremonti, il sistema potrà riprendere serenamente a fare quello che faceva prima.
Ebbene, noi pensiamo che le illusioni si raffredderanno molto presto, ma nel frattempo la nostra economia subirà ancora duri colpi, quasi non ne avesse già subiti abbastanza a causa della black list. Tanta irresponsabilità da parte di una maggioranza che continua a sposare tesi fallimentari e a sostenere personaggi ed interessi “forti”, è destinata ad aggravare ulteriormente una situazione già da allarme rosso. In tre anni troppe sono state le promesse non mantenute, sia nei confronti degli elettori, sia nei confronti delle istituzioni italiane; troppi i fallimenti collezionati in campo economico e diplomatico; troppe le operazioni oscure che hanno visto sempre coinvolto qualche esponente di Governo o maggioranza; troppa l’arroganza nei confronti dei cittadini e delle stesse Istituzioni.
Mai si era vista una classe di governo così incapace, così compromessa e così spregiudicata, disposta, pur di non mollare la poltrona, a fare colare a picco l’intero Paese.

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