Sinistra Unita sulle dimissioni di Caringi

Sinistra Unita sulle dimissioni di Caringi

DOMANI SEDUTA SEGRETA; FOSCHI: “GOVERNO HA MOLTO DA NASCONDERE”

(DIRE) San Marino, 16 feb. – Le diverse ispezioni in corso in
banche, fiduciarie e finanziarie sammarinesi. Non solo quella in
Banca Partner di cui ha parlato nei giorni scorsi il Sole 24 Ore.
Questa, secondo Sinistra Unita, la vera motivazione del
dimissionamento forzato di Stefano Caringi dal settore Vigilanza
della Banca centrale, che ha poi causato le dimissioni del
presidente, Biagio Bossone, e del direttore generale, Luca Papi.
“Il governo ha molto da nascondere”, attacca con la stampa il
capogruppo Ivan Foschi. Da qui la decisione di discutere delle
dimissioni dei vertici di Bcsm in seduta parlamentare segreta.
“Non ci sono ragioni per tenere la cittadinanza all’oscuro”,
rincara la dose il consigliere Alessandro Rossi, sottolineando
come la mancanza di Bossone e Papi domani in Consiglio grande e
generale per il dibattito a porte chiuse “la dica lunga sulla
reale intenzione della maggioranza di fare chiarezza”. Chiarezza
che e’ pero’ indispensabile di fronte alla “gravita’ della
situazione in cui e’ precipitato il Paese”, che rischia di
compromettere ulteriormente la gia’ delicata trattativa per la
dismissione di Delta.
A fare insospettire ulteriormente il partito di minoranza c’e’
la “fretta con cui il governo vuole ripristinare la vigilanza”.
Per questo Su chiedera’ di conoscere il numero di ispezioni fatte
nel 2009 e controllera’ che quelle in corso vengano portate a
conclusione. Anche se, riconosce Rossi, “via Caringi, sara’
difficile che qualcuno si prenda la responsabilita’ di certe
ispezioni”.
Troppa fretta nell’esecutivo anche
per la sostituzione di Bossone. Il nome che circola, Ezio Paolo
Reggia, ex ad Cattolica, secondo Sinistra Unita “assicura
potenzialita’ positive, ma, come sostiene il presidente Tito
Masi, prima di procedere a nuove nomine occorre la garanzia che
emergano la verita’ e le responsabilita’ della vicenda”.
“La lettera di dimissioni di Bossone e Papi contiene accuse
pesantissime, ma in Consiglio grande e generale ascolteremo solo
il punto di vista del governo”, ribadisce Foschi, stigmatizzando
una “certa contiguita’” tra il Comitato per il credito e il
risparmio e il consiglio direttivo di Banca centrale. Inoltre,
anche il motivo dell’allontanamento di Caringi e’ poco chiaro. La
deposizione alla Procura di Forli’ era gia’ nota a gennaio,
dunque e’ un “pretesto”, come confermano da un lato le
intercettazioni telefoniche, pubblicate dal Sole 24 Ore a luglio
del 2009, in cui Paola Stanzani, vice presidente Delta, parlava
con un funzionario di Bankitalia della necessita’ di rimuovere
Bossone e Papi per la loro eccessiva scrupolosita’ nei controlli.

Dall’altro le recenti dichiarazioni all’agenzia Dire del
consigliere degli Europopolari, Pier Marino Menicucci, che ha
sottolineato come non si sarebbe arrivati a questo punto se fosse
stato mantenuto l’impegno di non riconfermare Caringi. Invece,
conclude Foschi, nell’ultimo mese c’e’ stata una decisa
“accelerazione: evidentemente qualcosa e’ successo. Forse
un’ispezione scomoda, come dice il Sole 24 Ore, che avrebbe tra
l’altro conferma nella lettera di dismissioni”. Insomma, e’ il
momento di “fare chiarezza”, dato che “stiamo dando corpo alle
peggiori accuse della stampa d’oltreconfine”.

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