Sinistra Unita sull’intervento del vescovo per Ruby – Berlusconi

Sinistra Unita sull’intervento del vescovo per Ruby – Berlusconi

Abbiamo letto con stupore la sostanziale terzietà di Monsignor Luigi Negri nei confronti dei comportamenti privati del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Secondo quanto pubblicato dai giornali egli avrebbe infatti affermato che “L’importante è lavorare con le istituzioni perché realizzino il bene comune. Se non lo fanno, se realizzano beni particolari o compiono attacchi alla libertà e alla democrazia, questo è da condannare, non la vita personale di chi ha funzioni pubbliche”.
Tradotto, il Governo Berlusconi sta facendo bene, non possiamo colpire Berlusconi per i suoi comportamenti privati. Certo, le vie della fede sono infinite e non comprensibili agli uomini laici, limitati nel pensiero e nello spirito. Ma proprio per la nostra fiducia nella speculazione e nella sperimentazione e per il nostro condividere un pensiero e delle radici cristiane, anche a costo di violare qualche principio di sacralità, cercheremo di produrre un ragionamento che potrebbe aiutare la Chiesa stessa a riflettere sul suo operato e sul suo destino.
Cristo ha lavato i piedi alle prostitute, dando dignità alla persona e in particolare agli ultimi. Cristo è stato il primo laico, “date a Cesare quel che è di Cesare e date a Dio quel che è di Dio”. Cristo ha scacciato con violenza i mercanti dal tempio. Cristo non avrebbe condannato Berlusconi, avrebbe cercato di redimerlo, di fargli capire quanto male sta inferendo all’Italia propagandando il suo “cattivo esempio”. Il “cattivo esempio” di Berlusconi non riguarda il suo comportamento privato, ma la cultura individualistica che lui incarna oramai da vent’anni e che crea consumatori istupiditi e privi di qualsiasi valore (anche cattolico), e che la Chiesa non ha mai condannato!
In trasmissioni come Il grande fratello, i Tronisti e altri reality si è giunti alla normalità della bestemmia pubblica. È questo il vero male sociale da condannare, non il fatto che egli abbia comportamenti privati quantomeno scabrosi per la cultura cattolica.
La Videocrazia instaurata da Berlusconi non è il bene comune. È la creazione di una struttura sociale oligarchica funzionale ad un modello di produzione oramai non più sostenibile dove la Chiesa avrà sempre il suo posto – di questo ne siamo certi – ma a scapito di una perdita progressiva di dignità e rispetto da parte della gente e dei credenti.
Non ci aspettavamo una condanna dell’uomo. Cristo non l’avrebbe mai fatto, anche se la Chiesa invece di uomini ne ha condannati e ne condanna molti e con durezza. Come, per fare degli esempi dei nostri giorni, nei casi di costruzione di una famiglia fuori dal matrimonio o come nel caso Welby, quando gli fu negato il funerale religioso. Non c’aspettavamo però nemmeno questa equidistanza tesa a conservare non il “bene comune” ma una posizione di Potere che rischia di minare le fondamenta di una istituzione religiosa che per sua natura dovrebbe sempre e comunque combattere il degrado civile e morale!
Per fortuna proprio mentre stiamo scrivendo sulle colonne dell’Avvenire si legge “BASTA CATTIVI ESEMPI”. Forse, una speranza per la Chiesa c’è ancora.
Sinistra Unita

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