A San Marino, Sinistra Unita e Partito dei Socialisti e dei Democratici in fatto di giochi per mesi sono parsi aver lasciato delega in bianco ad Alleanza Popolare.
Lo si è visto per Rovereta: vicenda Cogetech e, soprattutto, coinvolgimento della Camera di Commercio.
Lo si è visto nel caso Grandoni: scambi di epiteti ed allusioni proprie di chi è abituato a non avere terzi fra i piedi.
Lo si vede con Casinos Austria: i rapporti sono gestiti, per così dire, quasi in forma privata.
A dir il vero Sinistra Unita una mossa l’ha fatta. Con un comunicato, emesso una decina di giorni fa, ha tentato di stoppare i giochi sfoderando – si fa per dire – un cavillo: ‘che non si parli di nuove concessioni fino a quando non sarà data completa attuazione alla legge di istituzione dell’Ente Giochi che prevede la creazione della rete di controllo telematico fra le sale operanti e lo stesso Ente‘!
Reazioni? Nessuna. Il che induce a pensare che si andrà avanti come prima – chi in silenzio, chi ogni giorno sui media – per fare di San Marino la Repubblica del Gioco d’Azzardo.
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