Sospensione della caccia in deroga allo storno.

Sospensione della caccia in deroga allo storno.

Il TAR dell’Emilia Romagna, esprimendosi sul ricorso presentato dalla Lega per
l’Abolizione della Caccia e da altri contro la delibera regionale del 29 luglio
scorso relativa alle deroghe per la caccia, ha concesso la sospensiva della
caccia in deroga allo storno

Per il secondo anno consecutivo la Regione Emilia-Romagna ha deliberato, lo
scorso 29 luglio, la caccia in deroga per alcune specie che danneggiano
l’agricoltura.
Nel caso del territorio della Provincia di Rimini, la delibera regionale ha
previsto la possibilità di cacciare lo storno su tutto il territorio a monte
della SS16, e più precisamente lo storno dal 1° settembre al 15 novembre in
appostamento e dal 16 novembre al 15 dicembre solamente nelle vicinanze di
vigneti, frutteti e oliveti Questo non a caso.
La concessione della deroga per la caccia allo storno, pratica popolare e
tradizionale per tutta la Romagna, si impone per le caratteristiche del nostro
ambiente e della nostra agricoltura, contraddistinta dalla coltivazione
intensiva di frutteti, vigneti, orti e oliveti, in cui i danni alle produzioni
agricole da parte dello storno sono diffusi e costanti.
A differenza delle altre province romagnole di Forlì-Cesena e Ravenna, la
Provincia di Rimini non ha richiesto il prelievo in deroga per il passero, così
come proposto da tutte le Associazioni Venatorie e agricole (oltre a quelle
ambientaliste) della Provincia di Rimini, con la consapevolezza che tale specie
è in notevole calo numerico, quindi da preservare.
La deroga per la caccia allo storno si è resa necessaria per contenere i gravi
e ricorrenti danni alle nostre produzioni agricole (in particolare uva, olive,
girasole e ciliegie), per un totale di danni accertati da storno nel 2007 pari
a 6.850 euro, in calo del 23% rispetto al 2006 proprio grazie alla possibilità
di caccia in deroga concessa lo scorso anno (nel 2007 risultano abbattuti
25.105 storni).
Proprio questa mattina è giunta notizia che il TAR dell’Emilia Romagna, Sezione
II di Bologna, esprimendosi sul ricorso presentato dalla LAC (Lega per
l’Abolizione della Caccia) ed altri contro la Delibera Regionale del 29 luglio
scorso relativa alle deroghe per la caccia, ha concesso la sospensiva del
provvedimento.

“Ritengo tale decisione un fatto gravissimo – dichiara l’assessore provinciale
all’Agricoltura Mauro Morri – , una decisione intempestiva essendo la caccia
allo storno già avviata da settembre. Si tratta di un provvedimento che rischia
di azzerare senza motivi ogni sforzo per il mantenimento del numero degli storni
sotto controllo ai fini della tutela delle coltivazioni (le olive sono in
maturazione e la raccolta è prevista il prossimo mese).”

Peraltro, sono molti i cacciatori riminesi, soprattutto i più anziani, che hanno
rinnovato ad agosto la licenza di caccia nella certezza di poter cacciare lo
storno, e questa decisione del TAR a caccia avviata interrompe l’attività
venatoria in corso.
E, va da sé, che la decisione nel merito, quale sarà la data di discussione,
avverrà “fuori tempo massimo”.

“Siamo disponibili da subito – conclude Morri – a sostenere la Regione per
riproporre un atto che possa consentire il proseguimento degli abbattimenti di
storni nel territorio romagnolo, e ripresentiamo l’invito al Governo italiano
affinché prosegua l’iniziativa intrapresa dal precedente Ministro De Castro di
reinserire lo storno tra le specie cacciabili in Italia, senza richiederne ogni
anno la deroga per il prelievo venatorio.”

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