Sottomarino, giustizia sociale ed equità

Sottomarino, giustizia sociale ed equità
L’iniquità fiscale che vige nel nostro sistema ha
condizionato in maniera sempre piu pesante il bilancio dello stato, proprio per
questo è necessario perseguire il principio che tutti contribuiscano alle spese
pubbliche in ragione della loro capacità contributiva reale.
Il dati a
dicembre 2010 fanno notare che gli occupati sono per il 91% dipendenti e per il
9% indipendenti. Basta osservare i dati stilati dai sindacati sulle
dichiarazioni del 2009 per rendersi conto dello squilibrio fiscale: solo una
esigua minoranza di lavoratori autonomi (liberi professionisti, commercianti e
artigiani), al netto di chi ha da poco aperto una attività, denuncia un reddito
superiore a 25 mila euro, pari cioè alla media del reddito dichiarato dai
lavoratori dipendenti. 
Molto eloquenti sono, invece, le dichiarazioni dei
liberi professionisti. In totale sono 676 e in 162 denunciano redditi sotto la
soglia della povertà (da 1 a 5 mila euro) mentre altri 90 dichiarano da 5 a 10
mila euro. 
Le imprese artigiane sono complessivamente 614: la maggioranza,
ovvero 225, dichiarano al fisco un reddito che va da 20 a 25mila euro, mentre 51
imprese rientrano nella fascia da 1 a 5 mila euro. Stesso copione sul fronte
delle imprese commerciali dove, per un totale di 519 contribuenti, 124 (la
maggioranza) dichiara da 15 a 20 mila euro, ossia meno di un operaio, un
impiegato o una commessa. Senza dimenticare che 96 imprese commerciali hanno
denunciato da 1 a 5 mila euro.
Per questo Sottomarino propone con forza la
creazione di un sistema di Accertamento dei Redditi.
Il suddetto sistema
dovrebbe valutare presuntivamente il reddito di una persona fisica
(indipendentemente dal fatto se questa sia o meno imprenditore) sulla base di
alcuni elementi che fungano da “indici di capacità contributiva”. 
E’
necessario chiarire che alla base delle verifiche si terrà conto della
disponibilità dei beni o servizi della persona fisica a qualsiasi titolo
utilizzati e, per i quali, si sopportano in tutto o in parte i relativi
costi. 
Quindi la disponibilità consiste con il potere di fatto o di
fruizione della cosa, indipendentemente dalla formale intestazione della
proprietà: il reddito così determinato costituisce una presunzione legale, con
inversione dell’onere della prova in capo al contribuente, che dovrà dimostrare
la provenienza del denaro da redditi esenti o soggetti a ritenute.
Tale
sistema si baserà sul cosiddetto redditometro che è uno strumento utilizzato dal
fisco per rideterminare il reddito prodotto imponibile (e talvolta anche non
dichiarato) ponendo sotto controllo le spese dei beni di proprietà del
contribuente e le spese sostenute nel periodo di imposta annuale oggetto
dell’accertamento sintetico, arrivando a ricostruire così: la storia dei beni
stessi, oltre ai vari trasferimenti interni alla famiglia, sino a stimare un
reddito minimo presunto sul quale calcolare un imposta da versare ed un reddito
minimo accertaebile.
Le tipologie di spese per valutare il reddito sono
quattro:
1) l’abitazione = nella quale rientrano le ristrutturazioni, gli
acquisti, i mutui ecc. ecc.;
2) i beni mobili di lusso = ad esempio macchine
di lusso, barche, aeromobili;
3) tempo libero = nel quale si tiene conto di
crociere o iscrizioni a circoli sportivi;
4) altri motivi = movimenti di
capitali o assicurazioni, ad esempio.
Sino a che non sarà promulgato ed
applicato correttamente il sistema di accertamento dei redditi, dovrà essere
implementata una normativa per far sì che il lavoratore indipendente non possa
in ogni caso dichiarare un reddito annuale inferiore a quello di un lavoratore
dipendente così che si possano evitare vere proprie frodi allo
Stato.

La capacità contributiva deve venire intesa come un
corollario del principio di solidarietà: corollario in forza del quale i più
agiati saranno chiamati a contribuire in misura maggiore, cosa che oggi non
accade e che è necessario perseguire per una reale Giustizia
Sociale.
 
 
Movimento Sottomarino
http://www.s8marino.org
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