SottoMarino ‘intervista’ i cittadini

SottoMarino ‘intervista’ i cittadini
Risulta
alquanto comune, al giorno d’oggi, ascoltare interviste ai cosiddetti leader
politici, di associazioni sindacali ed economiche: ma se invece iniziassimo ad
essere noi cittadini i leader del Paese? Perché per una volta non proviamo ad
intervistare noi stessi? 


D: L’attuale
sistema democratico ha dimostrato di rispondere alle esigenze della
collettività?


S8: Per
rispondere a questa domanda pensiamo e riflettiamo sul senso dell’aggettivo che
viene accostato, nel attuale sistema, al sostantivo democrazia:
“rappresentativa”. Il concetto base della democrazia è che tutti gli uomini e le
donne adulti dovrebbero avere una eguale parte nel decidere come il loro Paese
debba essere governato: non hanno importanza le differenze poichè hanno tutti
pari diritti. Confrontiamo questo bel concetto teorico con la realtà di gran
parte del mondo democratico nel quale tutti, tranne qualche centinaia di
persone, non hanno funzioni democratiche eccetto quella di sentirsi importanti
solo nel momento delle elezioni: in quel dato periodo i partiti (una gran
varietà di partiti) propongono complesse liste di candidati e di proposte che
dovrebbero fare la differenza. E così, con un metodo di “rappresentanza”, poche
persone decidono l’agenda politica, prendono le decisioni e governano
effettivamente il Paese, senza riuscire sempre a far prevalere l’interesse
collettivo rispetto al privato: se si analizza per ciò che effettivamente è,
questa non è rappresentanza. Nei lunghi periodi tra una elezione e l’altra,
purtroppo, questo è un trasferimento di potere a scatola chiusa , da molti a
pochi. Nella nostra piccola Repubblica il tutto è condito dal clientelismo e dal
voto di scambio che hanno creato un’oligarchia di persone che siedono sugli
scranni decisionali da decenni.


D: Noi
cittadini come abbiamo risposto?


S8: Bhè,
di certo negli ultimi anni non possiamo negare che ci sia stato molto
menefreghismo nonché un assopimento delle coscienze della popolazione
sammarinese che chiaramente ha fatto in modo che il sistema citato si
instaurasse senza troppi disagi.


D: Cosa
fare?


S8: Noi
crediamo che ogni singolo cittadino debba diventare protagonista e ciò che
proponiamo è un sistema di democrazia partecipata, nella quale tutti i cittadini
siano attivamente e realmente “sovrani”, non solo sulla carta: una democrazia
dove il cittadino si senta in dovere di contribuire al miglioramento del proprio
Stato e maturi un senso di comunità dove l’interesse collettivo viene prima di
quello privato. 


D: Facile
a dirsi. Come fare?


S8: E’
imprescindibile diffondere nelle persone e in particolare nelle nuove
generazioni un nuovo modo di concepire e vivere lo Stato sin dal periodo
infantile. Un ruolo fondamentale lo gioca il sistema educativo.

E’
poi necessario fornire strumenti per una maggiore trasparenza ed una
partecipazione consapevole alla vita quotidiana della collettività come, ad
esempio, degli obblighi certi per i “delegati” nei confronti dei cittadini e
valorizzare, nonché implementare, gli strumenti di partecipazione attiva quali
referendum e iniziative popolari che garantiscano la possibilità di intervenire
realmente nelle scelte da parte della popolazione.
 
Movimento Sottomarino
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