SottoMarino sul progettato invaso di Gorgascura

SottoMarino sul progettato invaso di Gorgascura

IL GRANDE PARTITO
Sabato scorso 28 gennaio abbiamo fatto una bella passeggiata nella zona di Gorgascura dove il torrente San Marino a un certo punto gira verso destra, supera una briglia e dopo un salto di 10/15 metri entra in una forra stretta e profonda interamente ricoperta dalla vegetazione. Una sorta di piccolo canyon di selvaggia e naturale bellezza a pochi minuti dal centro storico, in una zona a tutela ambientale, dove purtroppo a volte confluisce una parte delle acque scure di Fiorentino e Chiesanuova che il torrente riversa poco più a valle nel fiume Marecchia.
 
Nel gruppo erano presenti anche due geologi, perchè Gorgascura sarebbe la zona indicata per la realizzazione di un invaso per la raccolta di acqua tramite la costruzione di una diga artificiale, il conseguente allagamento di parte della valle e della perdita di gran parte di quel patrimonio naturale, unico per San Marino.
 
“Ma non è questo che mi fa triste”: come in tante altre occasioni precedenti (e attuali) nelle quali la popolazione potrebbe partecipare attivamente e pesare sulle decisioni che la riguardano, anche in questo caso chi deciderà in merito, se vorrà, avrà carta bianca. Come è vero che la politica è lontana dai cittadini, è vero anche il contrario, che i cittadini non si interessano alla politica e accettano inerti qualsiasi risoluzione. Alle centinaia di persone che in questi casi protestano e ai pochi che si mobilitano, si contrappone la gran parte della popolazione che ignora, volontariamente o meno, queste situazioni di interesse pubblico.
 
Il grande partito dei disinteressati è in maniera trasversale una delle armi vincenti della politica e del governo, è un silenzio assenso sul quale la politica sa di poter fare affidamento, una mancanza di tensione che permette di esercitare senza trasparenza, senza dover mai dare spiegazione del proprio operato.
Informare la popolazione è un obbligo per la politica, informarsi è un dovere per i cittadini, ma non è sufficiente. Per la cittadinanza partecipare attivamente sarebbe un ottimo modo per manifestare il proprio dissenso e cercare di cambiare le cose. Un altro modo sono le elezioni, ma è tutta un’altra storia.

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