Sottomarino

Sottomarino
Pillola di storia sammarinese: l’Istanza d’Arengo consente ai cittadini di
presentare richieste di pubblico interesse, esse vengono portate alla
discussione in Consiglio Grande e Generale dopo l’ammissibilità della Reggenza.
Tale istituto permette spesso di stimolare l’interessamento a problemi
particolarmente sentiti dalla cittadinanza. Quando però l’istanza d’Arengo verte
sul Consiglio stesso le cose cambiano. E’ come se si accendesse una spia
luminosa negli scranni a Palazzo recentemente ristrutturati: “Attenzione!
Pericolo!”: la mano del Consigliere si fa tremolante, orecchie, occhi si
chiudono e si alza un muro invisibile tra dentro e fuori le mura.
Durante
l’ultima sessione consiliare le Istanze presentate da Sottomarino (che cercavano
di proporre un cambiamento del rapporto della politica nei confronti della
cittadinanza) sono state inesorabilmente bocciate: liquidata la possibilità per
i Consiglieri di utilizzare altri parcheggi piuttosto che quelli utili
all’ambulatorio (utilizzo parcheggio multipiano n.9, ad esempio) come quelle per
arginare il fenomeno dei “pianisti” attraverso il conteggio dei bagde ad ogni
votazione o rendere pubbliche le risposte ad interpellanze, interrogazioni e
mozioni.
Nel momento in cui la politica non si pone come esempio da poter
richiedere alla popolazione comportamenti corretti, una decisione in questo
senso avrebbe dato un segnale importante, ma se questa richiesta avviene
“dall’esterno” tutto ciò che di buono potrebbe portare viene scartato a priori
in una sorta di difesa da una fantomatica “caccia alle streghe”.
Piccolo ma
significativo esempio è anche la delibera n.6 approvata dal Congresso di Stato
in data 16 Novembre, ossia quella in merito al “Regolamento di sorveglianza e
sicurezza di Palazzo Pubblico” consultabile online, che con alcuni eleganti
“ritocchi” all’art. 6 (“…chi accede alla tribuna deve depositare all’ingresso
della medesima eventuali oggetti contundenti e metallici di cui sia in possesso,
ivi compresi telefoni cellulari e apparecchiature elettroniche”) dimostra ancora
una volta che la presenza di pochi presenti sulle tribune intenti ad immortalare
l’operato dei Consiglieri non è gradita e perfino “pericolosa”. In un momento
così delicato del paese si dovrebbe dimostrare maggior volontà collaborativa
piuttosto che arroccarsi in settarismi elitari e non se ne può più del
paternalistico “pensate alle cose serie”, si tratta di far passare un semplice
concetto di trasparenza mancato troppo a lungo nelle nostre istituzioni: troppo
spesso l’assenza di chiarezza ha portato favoritismi personali tra singolo
politico e singolo interessato, spesso contro l’interesse del resto della
popolazione lasciata (volontariamente?) all’oscuro.
 
Movimento Sottomarino
http://www.s8marino.org
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