Sottostazione di Cailungo, interpellanza di Augusto Michelotti (Su)

Sottostazione di Cailungo, interpellanza di Augusto Michelotti (Su)

La messa in sicurezza ed il relativo interramento dei cavi dell’alta tensione a 132 Kv che alimentano la sottostazione di Cailungo e forniscono energia a tutto il territorio, è stato, negli ultimi quindici anni, uno dei temi più richiesti dai cittadini delle zone attraversate dai suddetti cavi e contemporaneamente uno dei temi più ignorati dalla politica e dall’apparato tecnico dello Stato competente in materia. Stranamente questo problema non è mai stato  affrontato cercando di risolvere quanto si chiedeva, bensì si è sempre cercato di allargare l’intervento in ambiti molto più vasti di quanto necessario agendo in maniera radicale su tutta la centrale elettrica prevedendone lo spostamento integrale.

Il governo attuale ha deciso di portare avanti la pianificazione territoriale agendo per stralci su un PRG scaduto, esausto e da sempre vuoto di contenuti proponendo al paese Varianti di PRG spacciandole per “la soluzione ai problemi urbanistici del paese”. E’ logico che a 13 anni dalla sua scadenza, sarebbero emersi dei problemi di carenze sui servizi dello Stato, non fosse altro per una questione di aggiornamento alle nuove tecnologie e metodologie d’intervento (es: le rotonde stradali) che ci fanno capire come le criticità debbano essere affrontate in un quadro generale di pianificazione integrata degli interventi,  e non in ogni momento contingente quando si genera il problema perché la criticità si fa emergenza.

Ciò premesso, si interpella il Governo per sapere:

1. Se intenda perseguire la sua intenzione di spostare integralmente la sottostazione di Cailungo in località il Macero (rischiando di spendere inutilmente decine di milioni di euro).

2. Se ha valutato la possibilità di fare elaborare, dagli Uffici competenti, un piano di intervento a livello complessivo territoriale di distribuzione dell’energia elettrica che valuti, ad esempio, anche l’eventuale sdoppiamento dei punti di arrivo dell’alta tensione adoperando la sottostazione esistente di Cailungo e una nuova struttura a Gualdicciolo che possa servire tutto il versante ad ovest del monte Titano.

3. Se ha intenzione di fare approntare, da studi tecnici professionali competenti in materia, progetti di massima con i relativi impegni di spesa (anche questi di larga massima naturalmente) relativi alla quantificazione dei costi-benefici che potrebbe comportare lo spostamento dell’intera sottostazione di Cailungo in un’area particolarmente impervia come quella della località Macero (comprese le spese per opere accessorie quali le opere murarie e di contenimento del terreno, l’allaccio e il riposizionamento delle nuove linee a media e bassa potenza, l’acquisto di nuove attrezzature per gli impianti tecnologici, ecc.);

4. Se ha intenzione di far approntare, da studi tecnici professionali competenti in materia, gli impegni di spesa (comprese quelle relative ai nuovi materiali e alle nuove tecnologie per ridurre o annullare qualsiasi fonte di inquinamento elettromagnetico) per l’interramento dei cavi dell’alta tensione fino a una distanza di almeno un chilometro dalla sottostazione, nonché l’aggiornamento tecnologico dell’attuale sottostazione e/o suo eventuale interramento o mascheramento. Ciò per attuare un ragionevole confronto tra le spese da sostenere nelle diverse tipologie d’intervento fra cui scegliere quella da adottare per il raggiungimento degli obiettivi degli standard di sicurezza e di qualità del servizio. Non va inoltre sottovalutata la posizione baricentrica dell’attuale sottostazione all’interno del territorio che ne semplifica l’utilizzo, potendosi appoggiare su infrastrutture (linee di media e bassa tensione) già presenti e perfettamente collaudate.

5. Se è intenzione del governo dare attuazione a un’informazione capillare rivolta ai cittadini sugli sviluppi delle varie fasi di progettazione di questa delicatissima struttura. Sarebbe deprecabile che tutto venisse fatto informando la popolazione solo a cose fatte, un vezzo fin troppo usato ultimamente.

Augusto Michelotti

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