Spoil system a San Marino

Spoil system a San Marino

Spoil system a San Marino

 

Il senatore William Marcy nel 1832 pronunciò la famosa frase: “Al vincitore spetta il bottino del nemico.” Questa espressionemi riporta alla mente un’immagine visiva cruenta di un campo di battaglia al tempo di Roma, in cui l’esercito romano vincitore raccoglieva i beni dei loro nemici. Questa immagine mentale mi crea un vero turbamento. Oggi si usa l’elegante termine inglese “Spoil system = sistema del bottino” per indicare la regola di cambiare la dirigenzadel settore pubblico allargato e delle partecipate al cambio dei governi.

Spoil system a San Marino

A San Marino abbiamo lo “spoil system improprio”, connesso alla temporaneità triennale degli incarichi dirigenziali, che è stato introdotto con la legge sulla dirigenza n. 108 del 2009 e il recente spoil system automatico per le nomine in enti pubblici e società partecipate, che lega la durata dei Consigli di amministrazione o dei consigli direttivi e le nomine stesse, alla durata in carica dei soggetti politici che hanno vinto le elezioni, per cui vengono destituiti al momento di cessazione del loro mandato (sancito dall’art 27 della legge n. 113 del 2020). La norma approvata, non solo collega la scadenza degli amministratori nominati ai destini dei decisori politici, ma sancisce il valore cogente di due criteri spartitori, ”la rappresentatività e la proporzionalità delle forze politiche presenti in Consiglio Grande e Generale“ in senoa questi organi. Comprendo che siamo in presenza, in vari settori, di un “diritto di emergenza”, ma la bruttezza di queste norme, sia nei contenuti che nella forma, è difficile da accettare da punto di vista democratico e di funzionalità di uno Stato. Dare valore e forma di legge a criteri di articolazione del potere tra le forze politiche, che nelle prassi rappresentano una modalità di applicazione del famoso “Manuale Cencelli,” non è certo l’esempio di cambiamento, che una parte degli elettori si attendeva da questo nuovo Governo, anche se ci sono dei problemi gestionali in vari settori.

Principio di autonomia nel settore pubblico allargato

Il tentativo di modernizzazione della struttura pubblica sammarinese, nell’arco degli ultimi 40 anni, ha creato, da prima gli enti autonomi, con loro propri organismi di gestione e poi la partecipazione pubblica nell’economia, in taluni casi per necessità: nello stesso tempo ha garantito per legge sia l’autonomia operativa, che la responsabilità dei loro organi di gestione. Per curiosità ho effettuato una ricerca su quante volte questi due principi sono citati nella legislazione sammarinese e ho visto che il numero è considerevole. Ma nello stesso tempo poche volte ho sentito la loro corretta applicazione nelle decisioni concrete. Siamo di fronte ad un diritto scritto, ma spesso inapplicato!

La legge per il bene comune

Richiedere finalità positive delle leggi, ritengo che sia una prerogativa del cittadino, che sì, ha dato un mandato ai suoi rappresentanti, ma non lo ha conferito in bianco. Così è bene che lo stesso cittadino svolga costantemente il suo controllo sull’operato dei suoi rappresentanti. Pertanto sul tema dello spoil system automatico è dovere dell’esecutivo e del Parlamento di effettuare le scelte degli amministratori nelle strutture autonome amministrative ed economiche in base alle professionalità e competenze, al merito e alle capacità, in modo che a priori sia garantito il migliore risultato e sia poi fatta la verifica a posteriori. Buona sarebbe la prassi di applicare efficaci sistemi di monitoraggio.

Il sistema dell’aggancio a “criteri di fedeltà a tempo e comando,”a mio parere, mal si concilia con le aspettative di riorganizzazione del sistema paese, come polo attrattivo di investimenti e di fiducia da parte di finanziatori esteri ed interni. Nello stesso tempo non viene garantito il principio costituzionale dell’imparzialità (art. 14 della Carta dei Diritti), mentre il contenuto delle leggi ordinarie dovrebbe essere rispettoso dei dettami costituzionali.

Valore degli statuti degli enti e delle società

In questa direzione gli statuti dei vari enti e società partecipate dovrebbero regolamentare sia i meccanismi di coordinamento tra proprietà e amministratori, che gli stessi rapporti fiduciari, nel senso di prevedere l’istituto della fiducia e della sfiducia nei confronti degli amministratori, con relative conseguenze, in presenza di fatti contrari all’interesse pubblico o della società ed ente stesso. In questo modo si osserverebbe la distinzione tra diritto pubblico e diritto societario. In questo modo si agirebbe secondo il principio dell’autonomia gestionale e del principio costituzionale dell’imparzialità di gestione degli organi amministrativi. Fissare regole per la buona gestione attraverso gli Statuti degli enti e delle partecipate è una modalità per dare valore alla responsabilità degli amministratori e alla responsabilità della proprietà od organo esecutivo centrale.

Spoil system: quel male che corrode la pubblica amministrazione

Questo è l’appello lanciato dal giurista Sabino Cassese contro l’istituto dello spoil system: Egli tramite il Corriere delle Sera afferma ”i funzionari pubblici, secondo la Costituzione, devono essere neutrali e al servizio della nazione, non di partiti o esecutivi. Viene meno l’imparzialità e crescono i costi.” Inoltre ribadisce: “Lo spoil system è nato in America, che però lo ha abbandonato da più di 130 anni.”

Noi siamo stati influenzati dalla riforma Brunetta per introdurre nel nostro diritto lo spoil system improprio, e dal diritto dell‘emergenza per estenderlo allo spoil system automatico. Lo stesso coraggio lo dovremmo avere con la sua eliminazione dalla legge ordinaria e la trasformazione in istituti più efficaci e rispettosi dei principi costituzionali.

Interesse dello Stato, interesse dell’azienda

Questa forza morale e civile per esprimere il contenuto di questo articolo deriva altresì dall’esperienza effettuata come presidente della San Marino Rtv, durante “l’affare Nuova Rete”, in cui il management ha assunto, in autonomia, decisioni conformi all’interesse dello Stato e della stessa azienda.

 

Orietta Ceccoli

 

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