Stasera, i bambini in Yemen andranno a dormire con la paura del presente e sperando in un futuro migliore. Epifanio Troina

Stasera, i bambini in Yemen andranno a dormire con la paura del presente e sperando in un futuro migliore. Epifanio Troina

Stasera, i bambini in Yemen andranno a dormire con la paura del presente e sperando in un futuro migliore. Questi bambini hanno disperatamente bisogno e non possiamo continuare a deluderli.

Le prese di posizione di PS e PSD sull’uccisione della parlamentare laburista britannica e attivista per i diritti umani Jo Cox, uccisa da un fanatico nazionalista, mi fanno venire in mente un suo recente articolo in cui chiedeva al governo britannico di interrompere la vendita di armi all’Arabia Saudita, che li usa nella guerra in Yemen, di cui le prime vittime sono i bambini. Quindici mesi fa il conflitto in Yemen si è acutizzato, quando la coalizione guidata dall’Arabia Saudita ha avviato un intervento militare a sostegno del governo contro l’opposizione Houthi: metà della popolazione dello Yemen ora non ha accesso ai beni primari – cibo, acqua e farmaci. E con la violenza che si diffonde nel Paese, il bilancio delle vittime continua a salire. 

La vita dei bambini in Yemen è sempre stata difficile, ma il recente conflitto la sta rendendo insostenibile: i bambini rappresentano un terzo delle vittime civili e, da marzo dello scorso anno, una media di 6 bambini al giorno vengono uccisi o feriti e vengono anche violentati, rapiti e reclutati come bambini-soldato. E come in Siria, anche posti che dovrebbero essere sicuri, come scuole e ospedali, vengono continuamente attaccati. Non esiste posto dove ripararsi. Nel 2015 l’Onu ha attribuito il 60% dei bambini feriti e il 48% degli attacchi a scuole e ospedali alla coalizione guidata dall’Arabia Saudita e la scorsa settimana, il report annuale del Segretario Generale delle Nazioni Unite su bambini e conflitti armati, per la prima volta, ha messo questa coalizione nella “list of shame” (lista della vergogna) per l’uccisione e la mutilazione di bambini. Tale coalizione si è così aggiunta a una lista di altri gruppi armati, statali e non, conosciuti per il terribile record di gravi violazioni contro bambini e che comprende anche i governi del Sud Sudan, così come Isis e Boko Haram. 

In ogni caso, con una mossa inaspettata e profondamente sconvolgente, lunedì notte il Segretario Generale ha temporaneamente rimosso la coalizione guidata dall’Arabia Saudita dalla lista, a seguito di pesanti pressioni dei sauditi e dei loro alleati. La rimozione è da intendere come temporanea, tuttavia il rappresentante permanente dell’Arabia Saudita presso le Nazioni Unite ha già dichiarato la decisione “irreversibile e incondizionata”. Questa azione segna un pericoloso e dannoso precedente, indebolisce la credibilità del report e, di fatto, indebolisce uno dei pochi concreti meccanismi internazionali per controllare gli abusi sui bambini durante una guerra. Inoltre, ignora l’ormai schiacciante prova di violazioni del diritto internazionale umanitario in Yemen – alcune delle quali potrebbero costituire crimini di guerra. 

Alla luce di questo, il nostro governo (sammarinese) dovrebbe intervenire con urgenza attraverso tre azioni:  primo, adoperarsi per mettere nuovamente i sauditi dove dovrebbero stare, nella “list of shame” (lista della vergogna);  secondo, è tempo di smettere con le titubanze e lavorare con la comunità internazionale al fine di avviare un’inchiesta indipendente su presunte violazioni del diritto internazionale umanitario da parte dei sauditi in Yemen; terzo, adoperarsi in tutte le sedi internazionali perché venga immediatamente sospesa la vendita di armi a qualsiasi Paese che possa utilizzarle violando il diritto internazionale. 

Stasera, i bambini in Yemen andranno a dormire con la paura del presente e sperando in un futuro migliore. Questi bambini hanno disperatamente bisogno e non possiamo continuare a deluderli.

Comunicato Stampa

Epifanio Troina

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