Stiven Ciacci – La Serenissima: intervista a Michele Muratori: Troppa incertezza, difficile proseguire

Stiven Ciacci – La Serenissima: intervista a Michele Muratori: Troppa incertezza, difficile proseguire

La Serenissima: intervista a Michele Muratori

Troppa incertezza, difficile proseguire 

Michele Muratori (Psd) sintetizza il momento politico complicato della maggioranza

Il consigliere del Partito dei Socialisti e dei Democratici a tutto campo: il governo, le prospettive future e sulle elezioni: “sono vicine”

Serve chiarezza in Bene Comune. Per il futuro serve una coalizione diversa

Michele Muratori è pronto alla nascita del nuovo soggetto politico: “Psd, Ps, Su e indipendenti insieme alle prossime elezioni”

E’ il momento di compiere un’evoluzione completa al Tavolo riformista. Il 25 marzo spero che si possa presentare il Manifesto costituente

Stiven Ciacci

 

Consigliere Michele Muratori,
mi faccia una sua analisi
sull’attuale situazione politica.

E’ una fase estremamente delicata
in cui mi pare si siano
aperti i giochi per la composizione
delle coalizioni in vista
del prossimo appuntamento
elettorale. A questo punto credo
che in maggioranza ci si
debba confrontare con serietà
e correttezza per capire se ci
sono le condizioni per proseguire
la legislatura. Con questo
clima di incertezza diventa
difficile pensare di poter garantire
il giusto supporto politico
all’attività di governo. Per
cui occorre che tutte le parti di
Bene Comune facciano chiarezza
e decidano cosa intendono
fare, se non si realizzano
i provvedimenti e le riforme
indicati anche dal programma
di governo, vengono meno le
ragioni per continuare questa
esperienza.

Come valuta le dichiarazioni,
di questi ultimi mesi, di vari
esponenti della maggioranza
che si dissociano dall’attività
del governo, dichiarandola
addirittura “fallimentare”?

Sono dichiarazioni ingenerose
che valuto negativamente.
Il governo poteva fare di più?
Questo è certo, anche io non
sono soddisfatto dei risultati
raggiunti fino ad oggi. Però
definirlo fallimento è eccessivo
e soprattutto mi sembra un
atteggiamento da scaricabarile
che sinceramente non mi piace
affatto. Ci vuole coerenza, non
ci si può svegliare una mattina
e dire che tutto fa schifo quando
fino al giorno prima le cose
andavano bene. Non è serio.

Il suo capogruppo Giovagnoli
ha sostenuto che questa maggioranza
deve portare a casa
IGC, riforma del mercato del
lavoro e avere più incisività
su telecomunicazioni e accordo
di associazione UE: ritiene
possibile arrivare a questi
obiettivi in questa legislatura?

Sono pienamente d’accordo
con il mio capogruppo, tuttavia è abbastanza chiaro che questa maggioranza non riuscirà
a portare a compimento
tutte queste riforme. In merito
all’IGC, la posizione del PSD è
nota e nell’ottica di una maggiore
integrazione economica
con l’Unione Europea è un
passaggio pressoché inevitabile.
Certamente non si possono
non considerare i rilievi critici
di parte del mondo imprenditoriale,
ma bisogna trovare
una soluzione che sia compatibile
con i vari interessi in gioco.
Tenendo presente però che
il superamento del regime monofase
è cosa necessaria.

Il Psd è impegnato al tavolo
riformista. Il 25 marzo dovrebbe
aprirsi una fase politica
importante, cosa scaturirà
da questa assise?
Di sicuro verranno presentate
le traiettorie programmatiche
elaborate dai gruppi di lavoro
del Tavolo Riformista e dimostreremo
che Psd, Ps, Su e i
Consiglieri Indipendenti, hanno
le idee chiare e le proposte
per prendere le redini del governo
nella prossima legislatura.
Personalmente, auspico che
in tale occasione possa essere
presentato anche il Manifesto
Costituente del nuovo soggetto
politico che dovrà misurarsi
con il giudizio popolare alle
prossime elezioni, che in qualsiasi
modo non sono così lontane.
È il momento di far compiere
un’evoluzione concreta
al Tavolo Riformista. Perdere
altro tempo sarebbe deleterio.

È fiducioso rispetto al lavoro
del Tavolo Riformista?

Sono fiducioso ed entusiasta.
Però è giunta l’ora di fare un
salto di qualità e dire una volta
per tutte che alle prossime elezioni
ci sarà un’unica forza del
socialismo europeo frutto del
lavoro effettuato dal Tavolo
Riformista.

L’obiettivo è la costituzione
di un unica lista in vista delle
prossime elezioni?

Il tavolo riformista nasce con
l’intento di riunire tutta la sinistra
riformista e democratica sammarinese. La semplificazione
del quadro politico è indispensabile
e bisogna perseguirla
cercando di aggregare
le famiglie politiche e culturali
tra loro omogenee. Ovviamente
non deve essere un processo
condotto dai vertici senza
il giusto coinvolgimento della
base e della cittadinanza. Gli
errori del passato ci devono
insegnare che le fusioni a
freddo non funzionano. Però
occorre andare avanti, senza
tentennamenti e senza paura.
Le elezioni sono vicine e
dobbiamo farci trovare pronti,
perché i riformisti sono la vera
speranza di rinascita politica,
economica, sociale e culturale,
del Paese. L’obiettivo minimo
deve essere la formazione di
una lista unica per il prossimo
passaggio elettorale, il Tavolo
Riformista nasce per dare vita
ad un grande partito del socialismo
europeo e dobbiamo lavorare
per far sì che ciò accada
al più presto.

Quali sono gli interlocutori
principali del Tavolo Riformista?
Gli interlocutori del Tavolo Riformista
sono tutti coloro che
puntano a realizzare una svolta
radicale sul piano politico.
Sono le forze politiche che intendono
dare sostanza alle riforme
strutturali divenute necessarie
e urgenti per dare una
prospettiva seria e credibile
alla nostra comunità. È quella
parte della società che ha compreso
che occorre promuovere
un cambiamento culturale nel
modo di gestire la cosa pubblica.
Il Tavolo Riformista vuole
essere uno strumento per costruire
un Paese nuovo e migliore.

È’ vero che dentro il suo partito
e anche nel tavolo siete
divisi tra chi vorrebbe ancora
proseguire l’alleanza con la
DC e chi no?
Dico una cosa scontata e già
sentita: il nuovo contenitore
non deve nascere per fare alleanze
“contro” a qualcuno,
bensì “per” costruire qualcosa.
Non so se nel Psd o nel Tavolo Riformista ci sia davvero questa
divaricazione sul tema delle
future alleanze, vorrei solo
ricordare che la legge elettorale
vigente promuove l’alternanza
democratica, che tra l’altro
è uno dei valori fondativi del
nostro Partito. Perciò mi pare
logico che il Psd persegua un
progetto di centrosinistra, in
coerenza con la propria ragione
sociale. La coalizione “San
Marino Bene Comune” è nata
con l’intento di fronteggiare
l’emergenza economica, finanziaria
e sociale, attraverso la
collaborazione tra le forze più
rappresentative del panorama
politico sammarinese. È vero
che la crisi non è finita, ma secondo
me occorre una svolta
politica che solo una coalizione
diversa può garantire.

Lei come la pensa rispetto a
questo?

Penso che il Tavolo Riformista
debba diventare il punto di
riferimento di un’alleanza di
centrosinistra che si fondi sulla
collaborazione tra il centro
riformista, la sinistra democratica
e chi tra i movimenti civici
ha mostrato di volersi mettere
a disposizione del Paese in un
progetto di governo.

Quali sono i tempi per la costruzione
del nuovo gruppo
politico riformista?
Per quanto mi riguarda, spero
siano brevissimi. Il 25 marzo si
dia avvio alla fase costituente
con la presentazione del Manifesto,
dopodiché si inizi subito
il confronto con la società
e al più presto si formalizzi la
nascita della nuova organizzazione
politica. Corro il rischio
di ripetermi e di diventare
monotono, ma bisogna fare in
fretta.

Sente aria di elezioni? Se sì le
ritiene opportune?

Le recenti prese di posizione
di alcuni esponenti di maggioranza
mi portano a pensare
che le elezioni siano piuttosto
vicine, anche se personalmente
vorrei che il percorso riformatore
su cui il PSD è fortemente
impegnato andasse avanti.

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