Stolfi ribatte alle accuse di Patto per San Marino

Stolfi ribatte alle accuse di Patto per San Marino

Il Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Fiorenzo Stolfi, in viaggio negli Stati Uniti, ha appreso della Conferenza stampa odierna dove, il Patto per San Marino, ha concentrato i suoi attacchi alla politica estera e così ha commentato: “Nella migliore tradizione della scorrettezza politica che caratterizza i nostri avversari, si parla di politica estera quando il Segretario agli Esteri è lontano e non può quindi replicare direttamente. Per questo motivo annuncio che, al mio rientro, convocherò un’apposita Conferenza stampa per ribattere, punto su punto, alle accuse qualunquiste del Patto per San Marino.

Ribadisco, per ora, solo alcuni concetti che, peraltro, sono noti ai sammarinesi, sulla cui capacità di giudizio confido, al contrario di chi pensa di poter raccontare loro qualunque sciocchezza ed essere creduto. A Masi vorrei chiedere perché, fino a quando ha fatto parte della maggioranza, ha sempre condiviso la politica estera ed oggi, invece, la reputa sbagliata. Forse, Alleanza Popolare, che dai sondaggi risulta perdere sempre più consensi e che sta rinnegando, da partito inaffidabile e incoerente, tutte le posizioni del passato, a cominciare dalla storica contrapposizione alla DC, non sa più cosa dire per allontanare lo spettro della sconfitta e si aggrappa penosamente ad accuse infondate e tendenziose, quali quella della presunta ingerenza sulla rogatoria Asset. Vorrei anche ricordargli che le attuali norme non consentivano ad alcuno di intromettersi nella riconferma dei vertici di quella banca e che, pertanto, l’Esecutivo non poteva intervenire come forse lui avrebbe fatto, vista la sua smania di potere e di avere il controllo sulla vita e sulla morte delle attività economiche del Paese.

Da Casali, che la politica estera la faceva al mercato del Borgo, non accetto lezioni e, a Valentini, vorrei dire che la politica estera non si fa solo con la Curia.

Noi abbiamo impiegato due anni per convincere l’Italia che la politica estera non si faceva più alla maniera di Gatti, ai cui tempi, si, che eravamo assediati dalla guardia di finanza!

Tranquillizzo infine la Venturini sugli articoli 1 e 12 del futuro Accordo: le soluzioni erano a portata d’intesa ma lei deve semmai ringraziare il suo alleato Tito Masi che, con la crisi è riuscito a bloccare tutto. Dico infine, proprio a Masi, che è troppo comodo dare la disponibilità a firmare un giorno prima delle Elezioni, dopo aver provocato ad arte una crisi che, di fatto, non solo ostacola l’iter dell’Accordo ma ferma irresponsabilmente l’intero Paese.”

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