L’Informazione di San Marino titola: Black list nuovo giro di vite “inibisce” gli investimenti / Il fisco vuole controllare anche aziende collegate a una casa madre italiana nonostante abbiano una stabile organizzazione in un paese a fiscalità privilegiata e intrattengano rapporti con soggetti di quello stesso paese
Nuovo giro di vite collegato al decreto sulla black list che, di fatto, inibisce investimenti e stabilimento di aziende collegate a “case madri” italiane in paesi a fiscalità privilegiata. Lo chiarisce l’Agenzia delle entrate dando una interpretazione di fatto estensiva del decreto che obbliga alla comunicazione telematica.
Lo chiarisce una nuova circolare. “Non importa se nel Paese non c’è Iva, il Fisco va informato delle operazioni della stabile organizzazione – si legge in un articolo a firma Anna Maria Badiali su “Nuovo Fisco Oggi”, l’organo di informazione dell’Agenzia delle entrate – La società passiva ai fini Iva, residente in Italia, è obbligata alla comunicazione telematica delle cessioni e prestazioni di servizi effettuate o ricevute dalla sua stabile organizzazione, con sede in un Paese a fiscalità privilegiata, nei confronti o da parte di operatori economici ivi residenti.