Sugli accordi con l’Italia in materia di istruzione

Il reciproco riconoscimento dei titoli universitari, per una università molto piccola e ancora molto giovane, come quella sammarinese, non era un fatto scontato. Soprattutto in un clima piuttosto difficile di rapporti bilaterali.
E invece San Marino ce l’ha fatta.
Un bella doppietta del Segretario di Stato Morri, a cui vanno le sincere congratulazione di tutti i Moderati.
Anzi una tripletta in appena quattro mesi. Il 16 aprile firma con l’Italia un Protocollo che stabilisce programmi di cooperazione bilaterale nei campi della cultura, della ricerca, dell’arte, del cinema, della televisione, dell’università, dell’archivistica e dell’editoria. Ma soprattutto mette le fondamenta per la creazione del polo scientifico e tecnologico.
Il 12 luglio sottoscrive, per San Marino, la Convenzione di Lisbona. Significa che la Repubblica entra nella rete europea dell’istruzione, eliminando quelle disparità che costituivano degli ostacoli per gli studenti sammarinesi.
Ieri, la firma dell’accordo per il riconoscimento dei titoli universitari. Significa che i titoli accademici rilasciati dall’Università di San Marino saranno parificati a quelli italiani.
La valenza politica di questo passaggio è molto forte. Primo, perché è un ulteriore riconoscimento della sovranità del nostro Stato in tempi, come dicevamo, in cui è più facile combattere San Marino che riconoscerne i meriti. Secondo, perché questo apre un nuovo fronte di sviluppo: quello dell’Università appunto, che potrà estendere il suo programma di corsi di laurea magistrale, richiamando studenti e professori. Il che creerà un indotto non solo culturale, ma anche occupazionale ed economico, di sicura importanza.
Adesso bisogna solo continuare a lavorare, perché alla fine sono sempre i fatti quelli che contano.
Angela Venturini