Nella giornata di martedì 5 Maggio u.s. abbiamo presentato alla Segreteria Istituzionale un’interpellanza per sapere se, in riferimento alle note stampa apparse nei giorni scorsi relative a presunti incontri di membri di governo avvenuti presso la Procura della Repubblica di Forlì, tale notizia fosse corrispondente al vero.
La nostra iniziativa è finalizzata a conoscere se tale incontro si sia effettivamente svolto e se sia stato motivato da ragioni di carattere istituzionale; se la programmazione di tale incontro sia da ritenersi un’iniziativa del Congresso di Stato, piuttosto che iniziative di singoli Segretari di Stato; se il Congresso di Stato ne sia stato informato successivamente.
Si tratta, quindi, di un’ordinaria azione di controllo da parte delle forze di opposizione, in linea con ciò che prescrive il regolamento consiliare, a cui dovrà corrispondere una risposta da parte dell’Esecutivo – secondo l’iter istituzionale previsto – in Consiglio Grande e Generale.
L’interpellanza che, tra le altre cose, non individua l’eventuale identità dei Segretari di Stato possibili protagonisti di questo incontro, ha visto però incassare tempestivamente due smentite.
La prima, da parte del Segretario di Stato per le Finanze Gatti, attraverso un’intervista su un quotidiano locale.
La seconda da parte del Segretario di Stato per gli Esteri Mularoni, tramite addirittura una nota ufficiale.
Una reazione tempestiva, solerte e, senza dubbio, anomala soprattutto perché non richiesta da nessuno, tantomeno da noi promotori dell’interpellanza.
Nonostante queste smentite ribadiamo di voler ascoltare la risposta all’interpellanza presentata nella sede istituzionale apposita.
E’ singolare poi come, attraverso la stampa, si sia risposto con tempestività alla nostra interpellanza mentre è stata bocciata irresponsabilmente la nostra richiesta di convocare una sessione tempestiva del Consiglio Grande e Generale quando vi erano tutte le condizioni di urgenza per farlo.
Fa riflettere poi l’annuncio, da parte di qualche membro di Governo, che domani nel corso della seduta del Congresso di Stato verrà deliberato di inviare un esposto alla Magistratura nei confronti di qualche esponente dell’opposizione, responsabile di non si sa quale reato.
Nel comprendere lo sbando in cui si trova in questi giorni qualche membro di Governo, non possiamo che evidenziare la scompostezza di una serie di atti e dichiarazioni da parte di chi, esperto nelle denunce anche nelle Procure Italiane, vede forse vacillare il proprio ruolo.
Non vorremmo che questo atteggiamento sia solo ed esclusivamente teso ad innescare una cortina fumogena, forse solo per occultare le proprie responsabilità.
I consiglieri Paride Andreoli (PSD), Giovanni Lonfernini (DdC) e Alessandro Rossi (SU)
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