Sul difficile momento del Paese

Sul difficile momento del Paese

La fase politica che stiamo attraversando preoccupa fortemente i Socialisti Riformisti in quanto permane la criticità dei rapporti con l’Italia, nonostante l’importante incontro ufficiale che ha visto protagonisti l’Eccellentissima Reggenza e il Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana; sta partendo una grossa vertenza sul lavoro in un quadro occupazionale reso sempre più precario dalla pesante crisi economica; la finanza privata è sotto pressione per gli effetti negativi dello scudo fiscale, per l’incombere di pesanti azioni giudiziarie e la grande incognita della cessione del Gruppo Delta; la finanza pubblica segna un pesantissimo ridimensionamento del bilancio statale; notevoli ombre calano su un settore nevralgico come la Gendarmeria; la nona e la decima parte dell’intervista al Dottor Mario Fantini sono inquietanti; permane l’assenza totale di un progetto complessivo per uscire dalla crisi.
La firma dell’accordo finanziario con l’Italia è un pannicello sulla febbre in quanto San Marino cede a Banca d’Italia un’altra fetta di autonomia, accetta cinque rinvii su questioni fondamentali ed un rinvio a tempo indeterminato dell’entrata in vigore dell’accordo; il nostro Sistema Paese ottiene, di fatto, la sfiducia dalle autorità italiane.

Le Organizzazioni Sindacali sono in fase di mobilitazione per difendere i posti di lavoro che si stanno perdendo giorno dopo giorno con un governo contemplativo, che si limita a finanziare gli ammortizzatori sociali invece di finanziare nuove imprese e nuovi posti di lavoro per i sammarinesi disoccupati. Il rischio di uno sciopero generale è reale, anche se il PSRS auspica una soluzione positiva.

Il governo minimizza la situazione del settore creditizio e finanziario e contemporaneamente vara, d’urgenza e negando ogni tipo di informazione, il decreto legge in soccorso delle banche, mettendo a repentaglio lo Stato e dimostrando scarsa lucidità, improvvisazione e colpevole ritardo. Nega poi l’intromissione nella gestione e nell’attività delle banche, mentre il Dottor Fantini conferma clamorosamente il famoso “memoriale Ghiotti”, esclude il coinvolgimento di esponenti politici italiani e dice che ci sono state “forti pressioni (quasi un ricatto?)” da parte di politici sammarinesi.

Il Segretario di Stato per le Finanze annuncia il 2010 come “anno peggiore in assoluto”, ma presenta un bilancio non veritiero e non credibile, fatto al tavolino della propaganda, con un ridimensionamento totale di 98 milioni e una diminuzione delle entrate tributarie di 109 milioni, una riduzione degli investimenti di 11 milioni. Dal classico cappello tira fuori un ridotto disavanzo di 44 milioni dicendo che risparmia 87 milioni sulle consulenze, sulla pubblicità e sulle iniziative! Ma, nonostante la fanfara governativa, il 2010 sarà un anno orribile perché verranno a meno quasi 100 milioni di ricchezza riversata nel Paese ed è evidente che la vecchia politica non può essere capace di guidare il cambiamento verso una San Marino nuova.

Il governo mette in aperta discussione la defenestrazione del Comandante della Gendarmeria reo di aver fatto importanti servizi a San Marino a partire dallo smascheramento di Scaramella. Forse, fedele alle istituzioni democratiche, non si presta all’inserimento in una rete di potere personale che qualcuno sta tessendo anche a spese dello Stato.

La preoccupazione e l’inquietudine del nostro partito sono basate su dati di fatto che chiunque può verificare. Coloro che in buona fede ballano sul ponte del Titanic sarà bene che cambino musica e rotta prima che sia troppo tardi. Solo il progetto per una nuova San Marino può salvare il nostro Paese e il futuro dei nostri concittadini.
Repubblica di San Marino, lì 1 dicembre 2009

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