Sul movimento internazionale degli ‘indignati’. Psd

Sul movimento internazionale degli ‘indignati’. Psd

Il Partito dei Socialisti e dei Democratici, si unisce al richiamo dell’Internazionale Socialista di cui è membro, in riferimento alla crisi finanziaria globale ed alla esigenza di un nuovo modello che sappia garantire i più, che sia sostenibile e lungimirante e non in mano a pochi speculatori.
Il PSD sta dalla parte di coloro che manifestano civilmente denunciando dissenso, disagio, mancanza di prospettiva soprattutto per i più giovani e la richiesta di una politica che sappia fronteggiare i problemi con celerità ed equità, evitando di privilegiare proprio quelli che hanno determinato la crisi.
Per quanto San Marino abbia problemi peculiari, essi sono indiretta conseguenza anche dello scenario internazionale e le soluzioni proposte dal seguente documento dell’Internazionale Socialisti sono valide anche per noi.
Siamo tutti indignados
Una sensazione di inquietudine sta investendo il mondo. In questi ultimi giorni e settimane abbiamo visto migliaia di cittadini di ogni estrazione sociale riunirsi nelle città di tutto il mondo per esprimere pacificamente la richiesta di un cambiamento radicale. Questo movimento in crescita dei cosidetti indignados, è stato caratterizzato dalla diversità di coloro che vanno in piazza a marciare, protestare e occupare. Le manifestazioni si sono diffuse nei maggiori centri finanziari, dal movimento Occupy Wall Street a New York, alle proteste nella City di Londra e presso la Banca centrale europea a Francoforte. Migliaia di persone hanno marciato per le strade di Santiago, Tokyo e Il Cairo. Queste persone, al di là delle specifiche rivendicazioni e richieste, non unite da un’ideologia politica o di appartenenza, si sono riunite per esprimere la loro rabbia e frustrazione rispetto a realtà economiche e politiche esistenti che hanno tradito loro e i loro connazionali.
Di tutte le cause sostenute da questo movimento, quella che ha avuto più risonanza è stato il rifiuto della natura speculatoria del capitalismo finanziario globale attuale, responsabile della creazione della bolla che scoppiò nel 2008, che ha lasciato l’economia globale nel caos e obbligato i contribuenti a sopportare il costi. E’ inaccettabile che quelle banche che hanno fatto enormi profitti dal debito degli Stati e degli individui, sono state poi in grado di socializzare le loro perdite come abbiamo visto nei grandi salvataggi del 2008-9, senza neppure dover subire vincoli severi e nuove regole in seguito. Assistere ora di nuovo al ritorno di una finanza basata sul rischio, sulla speculazione e sui profitti in un così breve lasso di tempo è un affronto a chi soffre le politiche di austerità sentite nell’economia reale, i cui attori stanno giustamente indirizzando la loro rabbia verso chi è diventato estremamente ricco promuovendo complessi trucchi finanziari. Mentre nessuno, al di fuori della bolla economica, ha avuto alcun beneficio tangibile, questo comportamento ha determinato la crisi finanziaria globale ed il suo impatto distruttivo si è concentrato direttamente sulla vita di centinaia di milioni di persone in tutto il mondo, con conseguente disparità sempre crescente di reddito e di ricchezza.
Mentre i banchieri continuano a beneficiare di fondi statali e scappatoie fiscali, gli effetti dei tagli si fanno sentire con aumenti della disoccupazione, salari in calo e un peggioramento delle condizioni di lavoro. I valori ed i principi del movimento globale socialista e democratico sono in linea con quella miriade di individui uniti nel denunciare questa ingiustizia e l’Internazionale Socialista oggi sta dalla parte di coloro che attraverso queste dimostrazioni cercano un equo sistema finanziario, e farà in modo che le loro richieste abbiano una voce forte. Ed è altrettanto fondamentale non permettere ai conservatori e coloro che hanno interesse a mantenere lo status quo di travisare le loro iniziative, diffondendo la paura di anarchia e caos, ma riconoscere gli obiettivi comuni a quelli che protestavano per i quali il movimento progressista si è sempre schierato: di più e migliori posti di lavoro, il rispetto delle persone prima del denaro, assistenza sanitaria gratuita e istruzione pubblica.
Sono ormai passati tre anni dallo scoppio della crisi finanziaria globale, durante i quali l’Internazionale Socialista ha posto al centro della sua agenda l’improcrastinabile cambiamento nel mondo delle finanza. Il lavoro dei diversi organi dell’Internazionale su questi temi si è concentrato sugli squilibri e le ingiustizie che esistono nel sistema attuale, per poi proporre risposte credibili, autorevoli e realizzabili indirizzando l’ordine economico attuale in modo socialmente responsabile. In linea con queste posizioni di lunga data, l’Internazionale oggi è solidale con coloro che partecipano ad un movimento ispirato ad un sincero desiderio di fare la differenza. Dopo anni durante i quali è stato strombazzata da molti la virtù presunta di una società individualista, è incoraggiante e stimolante assistere ogni giorno alla rinascita degli ideali di collaborazione disinteressata e comune umanità dimostrate da questi attivisti.
L’Internazionale Socialista ribadisce la sua richiesta ai leader mondiali di mostrare la dovuta considerazione per gli interessi della maggioranza nel prendere un’azione unitaria per contrastare ciò che è più che mai una crisi globale, ciò che è mancato fino ad oggi dati i risultati deludenti dei vertici del G20. E’ necessaria un’azione coordinata e multilaterale da parte dei governi per riconoscere che un futuro più giusto e prospero sta nel combattere la visione a breve termine di coloro guidati da interessi personali e di profitto, e nell’ideare un modello più durevole di economia globale che premia la responsabilità e non il rischio; sarebbe un passo nella giusta direzione. Per fare questo, è necessario intervenire per realizzare iniziative come la tassa globale sulle transazioni finanziarie che l’Internazionale Socialista già da anni richiede, un provvedimento in grado di produrre entrate per gli stati e nel contempo ridurre la redditività delle transazioni più rischiose e socialmente inutili.
Ulteriori danni sono determinati ora dal ruolo svolto dalle potenti agenzie di rating, nel momento in cui molti governi stanno lottando con le conseguenze paralizzanti del debito sovrano. Per le amministrazioni elette è una minaccia per i principi stessi della democrazia essere destabilizzate da organismi che non devono rendere conto a nessuno; l’influenza di tali agenzie deve diminuire.
Il nostro movimento globale ha sempre invocato come priorità la ripresa della crescita basata su un modello sostenibile dell’economia reale, e non su un’altra bolla speculativa che rischia di scoppiare da un momento all’altro. Con una maggiore e migliore governance globale, con la riforma dei mercati e delle istituzioni ed una più equa ripartizione delle risorse, siamo in grado di ridisegnare un sistema finanziario a beneficio dei molti piuttosto che dei pochi, fornendo una maggiore sicurezza, stabilità e giustizia sociale. La sfida è di trasformare l’urgenza e la protesta in concreta azione politica. Adempiere a questa sfida deve essere il compito oggi dell’internazionale Socialista.
L’Ufficio Stampa del PSD

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