SULLA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE

SULLA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE

Domagnano, giovedì 8 ottobre 2009

La recente sentenza della Corte Costituzionale ha ristabilito in Italia un concetto cardine delle democrazie occidentali: tutti gli uomini sono uguali di fronte alla legge. Questa importante vittoria delle istituzioni costruite sulle macerie (quelle vere) della seconda guerra mondiale ci obbliga ad aprire una riflessione profonda sul modello di società che va prendendo forma.
Si vive in un mondo che premia corruttori e corrotti, un mondo dove ogni cosa ha un prezzo, anche la dignità degli uomini, un prezzo da pagare o da ricevere per conquistare potere e denaro. Certo, le debolezze umane sono sempre esistite, è sempre esistito il condizionamento alle lusinghe, ma la degenerazione alla quale si assiste oggi, e perlopiù in silenzio, ci fa temere di rivivere quello stesso delirio che scatenò le due guerre mondiali di inizio secolo. L’arrivismo sfrenato, l’assenza di valori, l’intolleranza fra gli uomini, la perdita di solidarietà sono elementi sui quali ogni democratico che si rispetti dovrebbe interrogarsi per cercare di rilanciare un modello più umano di società.
Ma non possiamo fermarci a questa vittoria, dobbiamo proseguire, lavorare per un cambiamento vero, dove il potere da nero diventi trasparente, dove la corruzione sia estirpata e ad essere premiate siano laboriosità e creatività.
Se il tasso di corruzione – sia nella società italiana che in quella sammarinese – è così elevato significa che è necessaria una riforma alla radice del sistema; una riforma che rimetta al centro di ogni agire la Politica, quella fatta dagli uomini onesti la cui dignità impedisce loro di corrompere o farsi corrompere.

Sinistra Unita

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