Sull’annuncio della riforma pensionistica

Sull’annuncio della riforma pensionistica

Colpo di acceleratore alla riforma pensioni

SAN MARINO 6 OTTOBRE 2009 – “Finalmente siamo tornati a pensare al futuro previdenziale dei nostri figli e dei nostri nipoti”. Non usa giri di parole il segretario CDLS, Marco Beccari, nel commentare la ripresa del cammino di riforma delle pensioni. Questa mattina (martedì 6 ottobre) il Segretario alla Sanità, Claudio Podeschi, ha infatti annunciato al sindacato l’apertura dell’iter parlamentare per completare la legge di riforma pensionistica approvata nel 2005. Introduzione della previdenza complementare (secondo pilastro) e Testo unico previdenziale i punti cardine del confronto.

Ma per il segretario della CDLS è cruciale soprattutto la volontà di sciogliere il nodo della previdenza complementare: “La mancata introduzione anche a San Marino di forme integrative di pensione, cioè di un secondo pilastro a sostegno dell’attuale modello a ripartizione, sta pesando come un macigno sulle spalle dei nostri figli e dei nostri nipoti. La ripresa del confronto deve finalmente approdare ad un nuovo patto di solidarietà tra le generazioni, patto che necessariamente passa attraverso l’adozione della previdenza complementare”.

Beccari ricorda lo studio sul futuro del sistema previdenziale sammarinese presentato lo corso settembre nel corso di un convengo promosso dalla CDLS: “I risultati dell’indagine curata dal docente dell’Università Cattolica di Milano, Gian Paolo Clemente, sono chiari: tutti i calcoli attuariali indicano nel 2020 la data limite oltre la quale il nostro sistema ritornerà in crisi, ovvero ricomincerà a produrre deficit intaccando il patrimonio accumulato nei fondi pubblici”. Da qui l’urgenza, conclude il segretario della Confederazione Democratica, di completare la legge di riforma varata quattro anni fa, “serve un grande sforzo di concertazione tra governo, sindacati e datori di lavoro per definire un sistema previdenziale misto, di stampo europeo, in grado di dare stabilità e prospettiva economica al nostro Stato Sociale”.

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