Tariffe: problema rinviato al nuovo Consiglio

Tariffe: problema rinviato al nuovo Consiglio

Dopo la protesta anti-ricari il Governo ha preferito mantenere la testa sotto la sabbia”. E’ il commento delle confederazioni sindacali alla decisione del Congresso di Stato di chiedere il pronunciamento del Consiglio sugli aumenti di luce e gas.


“Si tratta di una risposta salomonica, – spiegano CSdl e CDLS – assolutamente non condivisibile e fin troppo generica e aleatoria, che mantiene del tutto inalterata la decisione dell’Authority di aumentare le tariffe di luce e gas con importi che vanno dall’8% al 12% dal 1° ottobre. In tal modo, l’Esecutivo si è assunto la grave responsabilità di confermare una misura che va ad incidere pesantemente sulle condizioni economiche dei cittadini, assunta senza nessun confronto con le organizzazioni sociali, e senza tenere in nessun conto il forte impatto sociale che le tariffe hanno soprattutto sulle fasce più deboli della popolazione”.

Nel confermare le ragioni del no a queste misure di aumento, le confederazioni sindacali ribadiscono la necessità di affrontare prioritariamente altri nodi legati alle tariffe, che contribuiscono in maniera significativa al passivo del Bilancio dell’AASS, e in particolare: la proposta di sgravare l’azienda dal pagamento della monofase; la rimodulazione delle fasce di consumo per salvaguardare le famiglie più in difficoltà; l’attribuzione della tassa sulle acque reflue unicamente alle aziende che producono questi scarichi inquinanti, evitando – come avviene tuttora – che siano tutti i cittadini a farsene carico

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy