Tassa frontalieri. Usl

Tassa frontalieri. Usl

Considerazioni U.S.L. su art.56 Legge Finanziaria e effetti per i lavoratori frontalieri
Relativamente all’abolizione della detrazione delle spese di produzione reddito per i lavoratori frontalieri a decorrere dal 1 Gennaio 2011, tale provvedimento  comporterà un sensibile aumento delle detrazioni mensili in busta paga per tutti i lavoratori frontalieri.
    Vi è la possibilità di recuperare tali somme nel paese di residenza fiscale in sede di dichiarazione annuale quale credito per le imposte pagate a San marino, tuttavia tale recupero non sarà integrale.
Ad esempio, calcolando tale aggravio su un reddito medio da lavoro dipendente, pari a circa 25.000 €, le spese di produzione reddito equivalgono circa a 2.400 € ( 9% reddito lordo), con la possibilità di recuperare circa il 67 % dalla dichiarazione presentata nel Paese di residenza fiscale. Ciò equivale ad un aggravio netto di circa 700 € annuali, senza tenere conto dell’addizionale IGR del 15 % introdotta dall’art.50 a carico di tutti i lavoratori, inclusi i frontalieri.
Dal punto di vista del principio, è inaccettabile e discriminatorio applicare un regime fiscale differenziato. Si configura una palese violazione di numerose Convenzioni internazionali in materia, fra le quali la Carta dei Diritti del 1974, Convenzione ONU sui migranti e Carta sociale Europea.  
L’ONU è decisa nell’affermare che “i lavoratori migranti, tra cui i frontalieri, devono beneficiare di un trattamento non meno favorevole di quello di cui beneficiano i nazionali”. Anche il Consiglio d’Europa chiede di riservare lo stesso trattamento  per quanto riguarda “tasse,imposte e contributi”.
Se la direzione che intende prendere San Marino è l’apertura nei confronti dell’Europa e una maggiore internazionalizzazione, anche alla luce del referendum indetto per Marzo 2011, tale provvedimento rischia di rivelarsi un enorme ostacolo al processo di integrazione europea.
Prendendo atto di una scelta politica in tal senso, orientata ad aggravare in maniera discriminatoria e sproporzionata il peso della situazione di bilancio sulle spalle dei lavoratori frontalieri, l’Unione Sammarinese chiede quanto segue:
a)In primo luogo, abolizione dell’art.56, reintroducendo la possibilità per i frontalieri di portare totalmente a detrazione le spese di produzione reddito, secondo la precedente normativa;
b)In alternativa, a fronte del provvedimento di cui all’art.56 della legge Finanziaria, il Governo, prima di dare corso agli effetti derivanti da tale articolo, dovrà aver stipulato accordi con la vicina Repubblica italiana o altri Paesi da cui i lavoratori frontalieri provengono, in modo da elevare le percentuali di recupero sulle imposte già versate nella Repubblica di San Marino o agendo per un aumento della franchigia in scadenza a fine 2011. Ciò al fine di ripristinare condizioni fiscali eque e eliminare una palese discriminazione.
                                                                            La Segreteria U.S.L.

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