Tavolo tripartito, difficoltà

Tavolo tripartito, difficoltà

Strada in salita al tavolo unico anticrisi, che è tornato a riunirsi venerdì 15 maggio. Le confederazioni sindacali, rappresentate dai segretari Ghiotti (CSdL) e Beccari (CDLS), sottolineano che sul rinnovo dei contratti non si sono registrati passi in avanti, mentre lamentano lacune sulla riforma degli ammortizzatori sociali.


In premessa, i segretari Generali, rispetto ai progetti di legge consegnati nel precedente incontro tripartito del 29 aprile, relativi agli “Interventi urgenti in materia di ammortizzatori sociali” e al “Credito Agevolato straordinario a sostegno delle attività economiche”, nel prendere atto del loro avvio all’iter consiliare (sessione del 19/21 maggio), tuttavia hanno rimarcato come le osservazioni e proposte avanzate dalla CSU, richieste dallo stesso Esecutivo, non siano state prese in considerazione.

In particolare, circa il primo progetto di legge, non è stata inserita la richiesta del sindacato di adeguare la normativa sammarinese ai cambiamenti avvenuti in Italia, per evitare differenze tra lavoratori residenti e frontalieri rispetto al trattamento sulla disoccupazione. In tal senso, la CSU ha chiesto di dare luogo al necessario confronto prima della conclusione dell’iter consiliare, al fine di migliorare e completare i due progetti di legge. La delegazione di Governo, a questo proposito, ha espresso la disponibilità a convocare nei prossimi giorni uno specifico incontro.

I Segretari Generali, hanno quindi sottolineato e puntualizzato le proposte della CSU (inviate lo scorso 4 maggio) di modifica e integrazione rispetto alla bozza di “Documento tripartito” consegnata dal Governo il 29 aprile, evidenziando in particolare l’esigenza di definire la parte economica dei contratti di lavoro scaduti, assicurando un aumento per il biennio 2009-2010 equilibrato, ma comunque superiore all’1,5% annuo proposto dal Governo.


Inoltre il Sindacato ha confermato la volontà di rinviare alla fase successiva, nelle sedi contrattuali bilaterali, gli aspetti normativi proposti sia dalla CSU che dalle categorie economiche. Ribadita infine su questo punto la necessità che l’intesa sulla parte economica dei contratti sia accompagnata da una serie di misure sociali, a partire dal blocco delle tariffe, delle rette e degli affitti, ecc., per la durata contrattuale.


Si sono altresì affrontati tutti gli altri aspetti relativi alle misure economiche per il rilancio dello sviluppo e la difesa dell’occupazione. Si è infine confermata la necessità di rafforzare i contenuti della bozza di intesa riguardanti gli obiettivi e impegni da assumere sulle riforme, in primis quelle previdenziale e fiscale.

Da stigmatizzare l’atteggiamento delle associazioni di categoria e dell’ANIS in particolare, che stanno palesemente tentando di far fallire lo stesso tavolo tripartito attraverso atteggiamenti ostruzionistici, provocatori e soprattutto di rivalsa verso le condizioni di lavoro raggiunte, insistendo con la pretesa di inserire nell’ipotesi di accordo una serie di contenuti impropri e fortemente penalizzanti per i diritti dei lavoratori; e quale elemento pregiudiziale del tutto inaccettabile, per le associazioni di categoria gli aumenti contrattuali proposti, di entità fin troppo bassa, possono essere riconosciuti solo a condizione di ottenere, come contropartita, l’avvio immediato della flessibilità…


In sostanza si è trattato di un incontro che ha purtroppo confermato la differenza – anche sostanziale su alcuni aspetti – tra le posizioni delle parti, salvo registrare qualche intento comune su aspetti specifici non preminenti. Al termine della riunione, il Governo ha ribadito che verificherà in Congresso di Stato quanto emerso oggi, con l’obiettivo di presentare al tavolo tripartito una nuova proposta di intesa.

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