David Oddone, L’Informazione di San Marino: Sisma: “Studiamo il fenomeno e agiamo per diminuire rischio” / La parola all’esperto: “Gli edifici più vulnerabili sono quelli realizzati dal dopoguerra agli anni 70”
[…]
Qual è la situazione di San Marino?
“Per San Marino, la pericolosità
a macroscala è quella dei territori
confinanti, mentre la risposta sismica
locale è da indagare e da
approfondire. La vulnerabilità
degli edifici è estremamente variabile,
anche se è verosimile pensare
che i fabbricati e le strutture
più recenti abbiano delle discrete
risorse. Le strutture pubbliche degli ultimi vent’anni sono state
progettate con criteri antisismici
in conformità alla normativa italiana
vigente. Forse gli edifici più
vulnerabili sono quelli realizzati
dal dopoguerra agli anni 70, specialmente
con fondazioni discontinue,
ma andrebbero comunque
valutati caso per caso”.
Quale potrebbe essere lo scenario
sul Titano in caso di una
scossa quale quella che ha colpito
l’Emilia?
“Lo scenario nel caso di un sisma
simile a quelli emiliani sul
territorio sammarinese potrebbe
essere analogo, ma con ogni
probabilità gli effetti sarebbero
diversi in ragione delle differenze
nell’assetto geologico e nelle tipologie
edilizie. Faccio presente che
per il terremoto del 1916, che ha
ricordato nel suo recente articolo,
è stata valutata una magnitudo di
5.92, del tutto analoga a quella degli
eventi del 20 e del 29 maggio
in Emilia. Solo che nel 1916 l’urbanizzazione
del territorio sammarinese
era minima”.
Quanto successo in Emilia potrebbe
avere ripercussioni sulla
Repubblica di San Marino?
“Quello che sta accadendo in
Emilia non avrà ripercussioni sulla
nostra zona, perché le strutture
sismogenetiche sono diverse, anche
se il meccanismo che provoca
i terremoti è simile”.
[…]
Guarda
i sismogrammi
registrati dal sismografo di Casole, Repubblica di San Marino
Leggi per approfondire ‘Terremoti
a Ferrara e nel suo territorio: un rischio sottovalutato‘ (Emanuela
Guidoboni e Marco Folin su Ferrara, Voci di una città. N. 33 12/2010)
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