Totale adesione allo sciopero dei dipendenti del “call center” Opera Srl. Csu

Totale adesione allo sciopero dei dipendenti del “call center” Opera Srl. Csu

Totale adesione allo sciopero dei dipendenti del “call center” Opera Srl
5 Luglio 2012 – La FULCAS-CSU ha appoggiato l’iniziativa di mobilitazione promossa dai dipendenti e dalla Rappresentanza Sindacale Aziendale del “call center” Opera Srl, che hanno scioperato oggi pomeriggio per due ore, nei turni che si sono susseguiti dalle 13.00 alle 18.00. L’adesione dei lavoratori allo sciopero è stata totale. I Segretari della Federazione, Alfredo Zonzini (CSdL) e Gian Luigi Giardinieri (CDLS), hanno preso parte a questo pomeriggio di sciopero assieme ai lavoratori. Molte sono le motivazioni che hanno spinto i lavoratori a proclamare questa iniziativa di lotta.
Questa azienda nata da pochi mesi, con il presupposto che potesse sopperire alle gravi difficoltà occupazionali che il Paese sta vivendo, sta mostrando seri problemi economici. Già dal febbraio scorso non ha rispettato gli impegni contrattuali, primo tra tutti la corresponsione nei tempi previsti dal Contratto di Lavoro degli stipendi ai propri dipendenti;  nonostante la pazienza e fiducia di questi ultimi e la concessione di ripetute dilazioni all’azienda, i lavoratori di Opera attendono ancora di ricevere i loro stipendi di maggio, giugno e il Tfr maturato lo scorso anno.
Più volte la direzione ha ipotizzato anche l’ingresso di nuovi partner di affermata esperienza ed ha espresso la volontà di assumere nuovo personale per ampliare il ventaglio dei servizi offerti. Ci sembra abbastanza discutibile che si continuino a fare selezioni di personale – pare in buona parte attinto dalle liste di mobilità, senza che sia stato effettuato l’invio ufficiale da parte dell’Ufficio del Lavoro – mentre i dipendenti in servizio sono notoriamente ancora in attesa di ricevere le retribuzioni arretrate.
In attesa dell’ipotetico cambio della proprietà tra vecchi e nuovi soci, si è creata una sorta di vuoto organizzativo e di riferimento che lascia perplessi e preoccupati i lavoratori, ipotecando quelle che potrebbero essere positive prospettive di sviluppo e di garanzia dei posti di lavoro.
Prendendo a pretesto la crisi economica e occupazionale che il Paese sta attraversando, si nota il costante tentativo di disattendere il contratto nazionale di lavoro; questi imprenditori sono convinti di poter dettare ed applicare regole obsolete e superate dai tempi e, soprattutto, dalle norme contrattuali e di legge vigenti (es. lavoro a cottimo o strettamente legato alla produttività).
In vari momenti il Sindacato ha sollecitato la politica a monitorare con attenzione le dinamiche presenti all’interno dell’azienda, soprattutto al fine di evitare situazioni penalizzanti per i lavoratori: quanto previsto, purtroppo si sta concretizzando. In più occasioni la FULCAS-CSU ha invitato chi ha la responsabilità politica a svolgere un ruolo attivo al fine di ricercare – nell’ambito di un nuovo progetto complessivo di sviluppo sostenibile per il paese – attività imprenditoriali ad alto valore aggiunto in settori più qualificati dell’economia e della produzione, e in grado di dare riposte occupazionali soddisfacenti, economicamente sostenibili e di lungo respiro.
I lavoratori di Opera, dimostrando grande senso di responsabilità, hanno maturato la scelta di proclamare questa mobilitazione che non è contro l’azienda ma è per sollevare l’attenzione su uno stato di grave crisi economica ed organizzativa che sta mettendo a rischio i loro posti di lavoro, in un momento nel quale non esistono alternative e soluzioni occupazionali. La FULCAS-CSU ritiene che chi ha dato il proprio assenso alla nascita di questa realtà aziendale, ha il compito di monitorare attentamente la serietà ed affidabilità degli imprenditori coinvolti, prima che la situazione divenga irrecuperabile lasciando senza prospettive decine di lavoratori e famiglie.
FULCAS – CSU
Federazione Unitaria Lavoratori Commercio, Alberghi e Servizi
 

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