Tre interpellanze: paradisi fiscali, finanza ed Europa

Tre interpellanze: paradisi fiscali, finanza ed Europa

Europa
INTERPELLANZA DEL CONSIGLIERE DEI
POPOLARI SAMMARINESI ROMEO MORRI

E’ di questi giorni la notizia di una lettera inviata dal Segretario agli Esteri Stolfi al presidente della Commissione Europea e al Presidente di turno del Consiglio Europeo per informare “che il governo di San Marino ha espresso la propria volontà di approfondire la disponibilità di presentare la sua candidatura all’adesione all’Unione Europea”.
Il segretario spiega poi ai giornali e alla tivù che questa lettera è propedeutica ai lavori della Consulta per l’Europa, che sarà nominata a settembre per sviscerare e approfondire i temi legati ad una eventuale adesione.
Considerata l’importanza e la delicatezza di un argomento, qual è appunto l’adesione o meno di San Marino alla UE, che è una scelta non solo politica, ma anche sociale ed economica, con conseguenze di grandissimo impatto nell’arco dei prossimi cinquant’anni, interpello il governo per conoscere le ragioni per cui tutto questo non sia stato portato all’esame del Consiglio Grande e Generale, organo rappresentativo dell’intera popolazione sammarinese, e per estensione alla Commissione Consiliare Affari Esteri, e sia rimasto invece circoscritto alle mediazioni interne alla maggioranza, senza alcun coinvolgimento da parte delle altre forze politiche sul metodo e sul merito di decisioni che debbono essere il più possibile condivise.
Inoltre, nella piena convinzione che provvedimenti e deliberazioni strettamente vincolanti per il futuro come quelle riguardanti l’ingresso nel mercato comunitario, riguardino prioritariamente tutti i cittadini, interpello il governo se sia nelle sue intenzioni promuovere un referendum affinché possano esprimere la propria opinione in materia e affinché siano essi stessi a dare un parere vincolante e decisivo.

Si chiede risposta scritta

Romeo Morri

San Marino 24 agosto 2007
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Finanza
INTERPELLANZA DEL CONSIGLIERE DEI
POPOLARI SAMMARINESI ROMEO MORRI

Da tempo ormai, la nostra Repubblica è sotto osservazione degli organismi italiani di vigilanza fiscale ed economica e, ogni volta, immancabilmente, si scatenano accalorate polemiche da parte dei rappresentanti delle diverse forze politiche. In rarissimi casi (l’ultimo della serie è riferito alle vicende televisive sollevate dalla trasmissione di Santoro) si è assistito invece all’intervento del governo in difesa della nostra economia e della nostra fiscalità.

Per questi motivi interpello il governo al fine di conoscere:

a) se, nell’ambito delle politiche economiche, siano state previste iniziative in difesa dell’imprenditoria sana sammarinese che troppo spesso è soccombente rispetto agli attacchi scandalistici di natura mediatica e politica che chiunque, a vario titolo e per le più disparate ragioni, si sente in dovere di sferrare;

b) a quale punto e in quali condizioni siano le trattative con l’Italia per un accordo internazionale in attesa di essere sottoscritto da troppo tempo e, più in generale, quale sia lo stato delle relazioni bilaterali dal momento che quasi ogni giorno dall’Italia arrivano accuse verso San Marino e la sua economia;

c) se ci sia, da parte del governo, l’intenzione di frenare, attraverso i canali della politica e della diplomazia, questo malcostume per cui funzionari, dirigenti amministrativi e burocrati locali, possono tranquillamente gettare fango su San Marino e sollevare scandali che, molto spesso, si riducono a semplici operazioni di immagine negativa per il sistema San Marino;

d) se ci sia, da parte del governo, l’intenzione di difendere l’impresa sammarinese, magari tagliando i rami secchi, ma salvando e tutelando gli operatori seri ed onesti.

Si chiede risposta scritta

Romeo Morri

San Marino 24 agosto 2007
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Paradisi fiscali
INTERPELLANZA DEL CONSIGLIERE DEI
POPOLARI SAMMARINESI ROMEO MORRI

Sul quotidiano “La Repubblica” del 9 agosto scorso, a seguito delle vicende fiscali che hanno colpito il pluricampione mondiale Valentino Rossi, si leggeva un articolo dal titolo “I paradisi fiscali secondo l’Ocse”. Ovvero, come veniva spiegato ulteriormente nel sommario: “I paesi che non collaborano con le istituzioni internazionali”.
Nel testo, tra i diversi paesi ormai famosi e ben conosciuti da tutti come veri e propri paradisi fiscali, quali : Monaco, Gibilterra, Liberia, Isole Marshall, Antille Olandesi, Isole Vergini, e così via, compariva anche la Repubblica di San Marino.
La quale, a differenza dei sunnominati, si è sempre fatta punto d’onore di non essere un paradiso fiscale, di non rientrare nei cosiddetti paesi offshore, di non comparire nella famigerata black liste. Anzi, su questi argomenti, tutti i governanti di turno hanno speso parole di fuoco e dichiarazioni di massimo impegno perché l’economia sammarinese e, più in generale, l’intero sistema fossero sempre considerati trasparenti.
Poiché non risulta che nessuno si sia preso la briga di smentire quanto dichiarato da Repubblica e poiché l’articolo in questione non può essere catalogato come una “svista”, o come una superficialità scritta sulla scorta dei consueti luoghi comuni che circondano il nome di San Marino, interpello il governo per conoscere:
a) se corrisponda al vero che l’OCSE consideri San Marino uno dei tanti paradisi fiscali;
b) cosa stia facendo il governo per sfatare l’immagine di un paese che non collabora con le istituzioni internazionali;
c) nel caso invece che la collaborazione esista, perché dall’esterno questo fatto non venga mai percepito;
d) con quali strumenti e con quali iniziative politiche il governa intenda tutelare il sistema finanziario ed economico sammarinese.

Si chiede risposta scritta

Romeo Morri

San Marino 24 agosto 2007

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