San Marino Oggi tratta dei procedimenti giudiziari di Giulio Lolli, arrestato in Libia, presso il tribunale sammarinese.
Le indagini a San Marino si svolgono su due filoni: quello della rogatoria inviata da Bologna e mossa alla ricerca del tesoretto di Giulio Lolli, e quella dell’inchiesta avviata a luglio scorso in base alle decine di denunce per truffa sporte da diverse società di leasing e finanziarie coinvolte nel giro delle doppie immatricolazioni. Come avveniva, quindi, la truffa? Lolli, in sostanza, immatricolava – e quindi vendeva – più volte lo stesso yacht. Il raggiro si scopriva solo quando il secondo “proprietario” rivendicava la sua imbarcazione di lusso. Questo è stato possibile non solo attraverso la mancata comunicazione tra i registri navali italiano e sammarinese, ma anche grazie alla mancanza di un date base comune a tutti i registri navali italiani. Quindi lo stesso yacht rischiava di avere “targa” non solo italiana e sammarinese, ma anche di diverse regioni italiane. Le vittime sammarinesi risultano esposte per milioni di euro.