Ue (Ecofin) propone accordo antievasori. Corriere della Sera

Ue (Ecofin) propone accordo antievasori. Corriere della Sera

All’Ecofin l’accordo antievasori Ue-Svizzera

 Nell’Ecofin di martedì prossimo la Commissione europea intende rilanciare l’attacco ai grandi evasori delle tasse chiedendo il mandato per negoziare un più stringente accordo con la Svizzera e altri paradisi fiscali, come San Marino, Montecarlo, Liechtenstein e Andorra, per conto di tutti i 27 Paesi membri dell’Ue. Lo ha fatto sapere al Corriere il commissario per la Fiscalità, il lituano Algirdas Semeta, confermando l’interesse dell’Europa ad agire a livello comunitario. Semeta ha già Sancito la prevalenza delle direttive Ue imponendo di emendare accordi bilaterali con Berna già conclusi da Regno Unito, Germania e Austria.

Il governo italiano sembra appoggiare la Commissione europea perché ha sempre sostenuto di voler seguire la linea dell’Europa, tra l’altro sviluppata proprio dal premier Mario Monti quando era commissario alla Fiscalità a Bruxelles. Lo stesso Monti si è detto contrario ai condoni, come quello per i grandi evasori fiscali con capitali nascosti in Svizzera su cui si basa una proposta di accordo bilaterale avanzata da Berna all’Italia. E che, sostanzialmente, difende il segreto bancario delle banche svizzere, indispensabile per offrire un rifugio sicuro alle maxi-evasioni delle tasse.
La svolta parte dall’attacco proprio al segreto bancario svizzero lanciato dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama, che ne sta imponendo la progressiva eliminazione per gli evasori Usa. L’Ue si è messa sulla scia, accentuando la revisione della direttiva sulla tassazione dei cittadini europei non residenti. Questa consente alla Svizzera e ad altri paradisi fiscali di riscuotere le tasse per conto del Fisco d’origine in cambio del mantenimento dell’anonimato sui depositi. Ma da Berna, nonostante l’aliquota ora al 35%, sono sempre arrivate somme modeste all’Italia e agli altri Paesi Ue. Giulio Tremonti, da ministro dell’Economia, accusò apertamente le autorità elvetiche di favorire l’evasione dell’euroritenuta e rivelò trucchi specifici. La revisione in corso a Bruxelles si propone di eliminare tutte le scappatoie. E punta a seguire Obama nell’eliminazione del segreto bancario svizzero.
A Berna hanno reagito promettendo di applicare davvero l’euroritenuta. Ma, soprattutto, stanno cercando di rompere il fronte comune dei Paesi Ue con accordi fiscali bilaterali, accompagnati dall’offerta di somme ingenti ai governi bisognosi di fare cassa. Il Regno Unito, che da sempre difende i paradisi fiscali (spesso gestiti dalla City di Londra), e l’Austria, che mantiene il segreto bancario, hanno accettato. Anche la Germania ha raggiunto un’intesa, che però si annuncia non facile da far digerire all’opinione pubblica con le elezioni in arrivo nel 2013. Inoltre Semeta ha ricordato che la direttiva Ue, dopo il potenziamento, prevarrà sempre sugli accordi bilaterali. E l’Europarlamento appoggia l’azione comune dell’Ue contro i grandi evasori.

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