Italia Oggi
Ue-Vaduz, partita rimandata
di Gabriele Frontoni
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L’accordo fiscale tra Liechtenstein e Ue non è tramontato del tutto ma solo rimandato ai prossimi mesi. Parola dell’Ecofin che ha spiegato la propria strategia per contrastare l’evasione fiscale in maniera strutturata a livello comunitario. «Tutti i ministri delle finanze dell’Unione hanno convenuto sulla necessità di limitare le pratiche scorrette che portano al costante incremento dell’evasione fiscale nei Paesi dell’Ue», si legge nel comunicato dell’Ecofin. «Nonostante il dissenso di Austria e Lussemburgo, proporremo nuovamente l’accordo fiscale con il Liechtenstein nel corso della prossima riunione del comitato in agenda per il mese di dicembre».
Ma In cosa consiste questa fantomatica intesa con Vaduz, tanto osteggiata da Vienna e dal Lussemburgo?
A spiegarlo sono stati gli stessi ministri Ue secondo cui «l’accordo anti frode riguarda sia le imposte dirette che quelle indirette e si rivolge alle persone fisiche e a quelle giuridiche includendo non soltanto le false documentazioni, deduzioni e detrazioni fiscali ma anche la consegna alle autorità delle richieste di deduzioni fiscali incomplete». Non solo. L’intesa con il Liechtenstein consentirà anche ai governi di ottenere piena assistenza amministrativa che non potrà essere rifiutata per il solo motivo che le informazioni richieste sono detenute da una banca o da un veicolo d’investimento anonimo, e l’assistenza giudiziaria per gli atti punibili secondo il diritto locale. L’Ecofin ha inoltre esaminato una bozza di accordo fiscale che potrebbe essere esteso ad Andorra, Monaco, e San Marino, oltre a una nuova intesa fiscale con la Svizzera.