REPUBBLICA DI SAN MARINO
Ufficio Stampa del Congresso di Stato
COMUNICATO STAMPA
Gli articoli allarmistici apparsi in questi giorni sulla stampa nazionale italiana e su quella di San Marino in materia di giochi non aggiungono niente di nuovo rispetto a quanto già affrontato nei numerosi dibattiti che hanno impegnato le forze politiche, istituzionali e civili del Paese nel corso degli ultimi sette anni, da quando cioè, nel luglio 2000, sono stati introdotti e disciplinati i giochi a San Marino.
La situazione che si è sviluppata da allora ha portato all’approvazione, nel dicembre 2006, della Legge che ha istituito l’Ente di Stato dei Giochi, ridando allo Stato la gestione e il controllo dell’attività dei giochi, fino a quel momento nelle mani dei privati.
I giochi della sorte attualmente ammessi sono invariati rispetto ad allora. Il governo non ha messo in atto alcuna azione per allargare le maglie dei controlli e delle tipologie di gioco ammesse. Rispetto alla situazione creata nel 2000 e negli anni immediatamente successivi, oggi c’è un Ente di Stato che verifica le tecnologie e la tipologia dei giochi e la loro conformità ai parametri tecnici adottati e alle normative, svolgendo un’intensa e costante attività di gestione e di controllo prima non garantita. Inoltre, la conduzione delle Sale è ora pubblica; esse sono gestite dallo Stato e non più dai privati, la cui partecipazione è relegata a una quota minoritaria.
Un parere del Presidente Emerito della Corte Costituzionale, Prof. Avv. Antonio Baldassarre, acquisito in data 18 gennaio 2006, risponde al quesito se i giochi Bingo e Bingo-Multikeno possano o no essere considerati giochi d’azzardo: “I giochi del Bingo e del Bingo-Multikeno, come disciplinati dai regolamenti citati nella premessa … (n.d.r. tutti quelli vigenti allora a San Marino), non possono essere considerati >, ma rientrano nelle previsioni della legge 25 luglio 2000, n.67 in quanto giochi della sorte e dell’abilità”. La relazione del Prof. Baldassarre precisa inoltre che le norme e i regolamenti sui giochi non presentano violazioni degli Accordi stipulati tra la Repubblica di San Marino e l’Italia (precisamente l’Accordo del 1953 che ha modificato l’art.47 della Convenzione del ’39).
A San Marino dunque non c’è un Casino. Né il Governo con gli interventi in atto pensa di introdurre nel Paese giochi da Casinò. Come già annunciato, sono invece allo studio normative per disciplinare e distinguere in maniera ancora più appropriata il gioco d’azzardo e i giochi della sorte, comprendendo interventi atti a prevenire il gioco patologico.
L’eventuale partecipazione, sempre in quota minoritaria, di società che hanno manifestato, al momento dell’emissione del bando di selezione, interesse a partecipare alla gestione delle sale non preluderebbe affatto all’introduzione di un casinò a San Marino, ma rientrerebbe esclusivamente in un piano di acquisizione di collaborazioni qualificate, che attraverso iniziative culturali e di intrattenimento possano portare riflessi positivi per il settore turistico e alberghiero.
San Marino, 30 ottobre 2007