‘Un pastrocchio inenarrabile’. Leonardo Raschi, Liberal Sammarinesi

‘Un pastrocchio inenarrabile’. Leonardo Raschi, Liberal Sammarinesi

Un pastrocchio inenarrabile
Qual è la linea del governo sulla riforma tributaria? Quella del Segretario alle Finanze Valentini o della Commissione Finanze? Lo stesso Segretario Valentini cambia idea, un giorno sì e l’altro pure, pur di modificare la legge al fine di non scontentare nessuno.
Prima tratta con il sindacato per un anno trovando l’accordo sul principio che a parità di reddito, tra lavoratori subordinati e lavoratori autonomi, occorre una differenziazione di aliquote; poi sposa le modifiche della Commissione Finanze che indica che a parità di reddito, tra lavoratori dipendenti e autonomi, occorre la stessa aliquota (facendo anche una conferenza pubblica su questo). Infine ritorna sui suoi passi, trovando l’accordo con i sindacati (scongiurando lo sciopero generale), sull’impostazione originaria della legge.
Insomma un pastrocchio inenarrabile. A forza di cambiare per non scontentare nessuno alla fine Pasquale Valentini rischia di scontentare tutti. Va detto che, a parziale discolpa del Segretario Valentini, è stato il suo stesso partito (Podeschi?) a farlo tornare al tavolo della trattativa con il sindacato al fine di trovare un accordo – a tutti i costi – con i maggiorenti della CSU ed evitare il secondo sciopero generale.
Ma il Segretario alle Finanze non può lasciarsi tirare per la giacca da tutti: pena fare la figura della banderuola che sventola laddove tira il vento. Sì perché la gestione della trattativa con le parti sociali del Segretario Valentini desta più di una perplessità. E’ proprio di ieri la dichiarazione del Presidente del Consiglio italiano, Mario Monti che ha detto che la rovina dell’Italia degli ultimi 20 anni è stata la concertazione.
Va bene la concertazione, su una determinata legge, con le parti sociali ma alla fine deve decidere la politica, chiosa Monti. Le parti sociali – continua Monti – vanno rispettate nella consapevolezza che sono pur sempre parti e che tocca alla politica trovare la sintesi. Allo scopo di trovare un accordo – a tutti i costi – al tavolo della concertazione, alla fine lo stato si è accollato per intero il prezzo di mettere d’accordo le varie parti in causa. Così non è più possibile andare avanti conclude Monti.
A San Marino invece si continua a preferire la strada della concertazione con il sindacato come nel caso della nuova riforma tributaria. A questo proposito come non ricordare la riforma pensionistica del 2005, concertata con il sindacato, che non è servita a nulla tanto che nel 2011 il Segretario Podeschi è dovuto tornarci sopra… Fossi stato nel Segretario Valentini non avrei accettato di tornare sui miei passi pur di evitare lo sciopero. Che sarà mai uno sciopero dico io!
Ora la pantomima che si è incardinata su questa legge sta per volgere al termine. Sarà una settimana molto calda per la politica sammarinese quella che si apre oggi con il Consiglio Grande e Generale per 6 giorni. Un’ultima cosa però la voglio dire: se l’ordine del giorno concordato con il sindacato non dovesse passare, beh a quel punto per il Segretario Valentini non resterebbe altro che dare le dimissioni.
Leonardo Raschi
Liberal Sammarinesi

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