Una riflessione in merito all’esternazione di Sinistra Unita sui Democratici. Giuseppe Morganti

Una riflessione in merito all’esternazione di Sinistra Unita sui Democratici. Giuseppe Morganti

Una riflessione in merito all’esternazione di Sinistra Unita sui Democratici
Non considerare che il Paese si trova nel momento più drammatico della sua storia recente sta consentendo a Sinistra Unita di conquistare tanti consensi. Del resto non c’è strada più facile per un partito che porsi dalla parte della protesta, sopratutto quando per salvare un’economia e forse, ancor più grave, una sovranità, occorre adottare scelte difficili che la protesta la fanno proprio scatenare. I Democratici che hanno prima scelto di unire la sinistra e quindi di fare una legge elettorale che desse la speranza della democrazia dell’alternanza, lo hanno fatto chiedendo immensi sacrifici ai propri militanti, ma riuscendo a vincere la sfida. Questo ovviamente prima che la sinistra venisse di nuovo dilaniata, prima da una dolorosissima frattura dei ‘duri e puri’, che però il Psd ha comunque portato al governo, poi con una seconda frattura, a destra, fatta per tornare a rincorrere la Dc. Vuoi che i Democratici del Psd non abbiano qualche responsabilità nella scelta attuale di puntare decisi su un governo di unità nazionale? Non ci sottraiamo alla responsabilità di stare ricercando il modo di mettere in piedi una vasta coalizione in grado di affrontare problemi complessi pari a quelli che si sono presentati a San Marino nell’immediato dopoguerra. Se è di questo che ci accusano i ‘compagni’ di Sinistra Unita, accettiamo l’accusa, ma li poniamo di fronte ad una responsabilità, la stessa del 2006, ricordandogli che fra tutti gli ‘scellerati’ che hanno deciso di rispedire a casa Gianfranco Fini, già salito sull’aereo per firmare il nuovo accordo fra Italia e San Marino, accordo che avrebbe cambiato il corso delle cose che sta praticamente rovinando la Repubblica, c’erano anche loro. Quel giorno ho ascoltato attonito la notizia data da Tele San Marino che inneggiava alla liberazione dallo straniero quasi che noi che avevamo un’idea diversa (ed ora tutto il Paese sa che era l’idea giusta) fossimo i traditori della Patria. Ebbene in certi momenti della vita occorre saper nuotare contro corrente e i veri ‘rivoluzionari’ (ovviamente nel senso di coloro che vogliono il cambiamento) sono coloro che non cavalcano la tigre (della protesta che nel 2006 toccò punte che rasentavano l’assurdo), ma sanno aprire un nuovo spazio, trovare una nuova prateria, scoprire una nuova foresta affinchè la tigre possa ritrovare il proprio equilibrio in un nuovo territorio. Noi saremmo dirigenti smidollati? Cara Sinistra Unita voi vi siete dimenticati di Togliatti che, nonostante il proiettile che portava in corpo disarmò i partigiani, salvando l’Italia dalla guerra civile e di Berlinguer che consentì il grande balzo dell’Italia verso la modernità. Noi gestiremmo il consenso attraverso la leva dell’esercizio del potere? Cara Sinistra Unita chi fra voi, che cavalcate la protesta, e noi che cerchiamo di trovare una via d’uscita alla drammatrica crisi del Paese, sta facendo una politica per ottenere consenso? Anche i bambini sanno chi se ne sta approfittando. (Giuseppe Morganti)

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