UNIONE PER LA REPUBBLICA
Il Paese prima di tutto
Manifesto costitutivo dell’Unione Per la Repubblica
Per la Repubblica di San Marino è il tempo, questo, di una vera e propria rinascita politica e morale, che dovrà avvalersi delle migliori energie disponibili, dell’impeto e della responsabilità delle donne e degli uomini liberi e forti, per determinare una grande svolta nel futuro del nostro Stato.
L’Unione per la Repubblica si costituisce in funzione di questa necessità imprescindibile e di questi obiettivi alti per proporre una nuova casa politica a tutti i popolari, i liberali, i moderati e i riformisti sammarinesi, che avvertono con preoccupazione il vuoto etico, politico e culturale sul quale si basa l’attuale sistema dei partiti. La nuova fase, che doveva essere inaugurata dalla legge elettorale del 2007, ha prodotto risultati a dir poco insoddisfacenti. Non ha saputo ricostruire il corpo e l’anima della nostra democrazia né ha creato le basi di un nuovo patto istituzionale e sociale tra i cittadini. E non è affatto scongiurato il rischio di un serio scontro sociale, pressoché inedito, fino ad ora, per la nostra realtà.
Il dato certo, purtroppo, è che la politica ha abdicato ormai alla sua funzione di sostegno e di tutela del’interesse generale e del bene comune, che costituiscono il fondamento di ogni autentica democrazia. La partecipazione popolare è stata relegata a mera enunciazione di buoni propositi ad esclusivo vantaggio delle strategie politiche, viste come surrogato quotidiano del consenso. I partiti si sono trasformati in clan elettorali dei leader e, ciò che è più grave, il Consiglio Grande e Generale è stato declassato ad istituzione di cornice, utile, tutt’al più, come cassa di risonanza dell’Esecutivo. Non è evidentemente questa la modernità politica alla quale i sammarinesi aspiravano!
Per cui l’Unione per la Repubblica si farà carico di inaugurare una nuova stagione per San Marino forte del richiamo al valore dell’Arengo dei Capi Famiglia, che ha segnato l’inizio della moderna partecipazione dei cittadini alla vita del nostro Stato. Per ricostruire i valori fondativi della nostra democrazia: l’interesse nazionale e il bene comune quale unica finalità dell’agire politico. La competenza, lo spirito di servizio, il senso dello Stato come modelli di selezione della classe dirigente. Il ruolo dei corpi intermedi, intesi anch’essi come protagonisti nella gestione della cosa pubblica. La partecipazione popolare come motore della vita associata. La democrazia nei partiti e nei sistemi elettorali come unica garanzia di libertà per tutti gli eletti e per tutti i cittadini. La centralità del Consiglio Grande e Generale come sede legittima della formazione dell’interesse pubblico. La parità tra tutti i cittadini anche attraverso la piena ed effettiva valorizzazione della Consulta delle Comunità dei cittadini sammarinesi residenti all’estero. Fuori da questo schema di valori nessuna democrazia può avere futuro.
L’Unione per la Repubblica, originata dall’incontro tra l’esperienza del Partito degli Europopolari per San Marino (EPS) e del Movimento dei Democratici di Centro (DdC), ha le qualità e la volontà per offrire ai sammarinesi di tutti gli schieramenti, che vivono l’odierno disagio politico e istituzionale, e al mondo del volontariato e dell’associazionismo laico e cattolico, un grande progetto politico per un nuovo partito popolare e liberale di governo.
L’unità politica dei cattolici è una condizione che appartiene a una stagione storica diversa e non più proponibile. Ciò non significa, peraltro, che tutti coloro che si riconoscono nell’ispirazione cristiana debbano necessariamente acconsentire ad una sorta di diaspora da terzo millennio, ma neppure devono avvertire come obbligo quello di restare in strutture organizzate in cui incontrano difficoltà a riconoscersi. Il passato è sì un tesoro – anche nostro – di esperienza e di saggezza, ma il presente e il futuro ci interrogano su un differente tempo della politica. Il tempo di un nuovo soggetto nel quale i popolari, i liberali, i riformisti, i moderati di tutte le aree riscoprano insieme la via maestra del Centro come luogo sempre essenziale per il governo.
E’ pur vero che a San Marino c’è un ambito cattolico democratico non trascurabile che guarda alla politica con scetticismo, benché sappia che essa è ancora una risposta nobile e insostituibile alle esigenze di una comunità. Ma c’è anche un grande popolo laico, il quale rivendica il diritto e l’autonomia di intraprendere nuovi sentieri.
È dunque il momento di aprire una pagina politica inedita, che può permettere al Paese di ritrovare una capacità concreta di governo, tale da assicurare stabilità, rinnovamento e innovazione.
La Repubblica di San Marino di oggi soffre di immobilismo, mentre intorno a noi il mondo si muove e si prepara ad una stagione di ineludibile cambiamento per scongiurare scenari che potrebbero smantellare un intero sistema. La grave crisi economica internazionale non può non mettere in discussione la tenuta del nostro stesso patto sociale e denunciare, come ormai intollerabili, le arretratezze della struttura istituzionale ed economica di uno Stato già penalizzato dalle sue esigue dimensioni.
Il Paese sta vivendo quindi una fase molto delicata, nella quale fattori esterni stanno provocando notevoli mutamenti a livello interno. La preoccupazione per il futuro, l’incertezza sulle prospettive di sviluppo, le difficoltà di un’economia e di un tessuto sociale cresciuti in condizioni di benessere improvviso quanto precario, la stessa insufficienza politica e culturale di una classe dirigente poco accorta e, in alcuni casi, addirittura velleitaria hanno oggi la necessità di un coinvolgimento diffuso dei sammarinesi, al di là di ogni stereotipo di appartenenza.
Intendiamo uscire da questo stato d’incertezza attraverso una diretta assunzione di responsabilità, proponendo una piattaforma culturale e ideale sulla quale rifondare le prerogative di un piccolo Stato e fornire ai cittadini un quadro duraturo di prosperità e di crescita. In questo senso la Repubblica di San Marino, nel pieno e puntuale rispetto della propria sovranità – che noi difenderemo in ogni sua espressione -, dovrà affermare un modello di sviluppo originale, autoctono, che ne valorizzi le peculiarità a partire da un concreto e forte sostegno al sistema produttivo quale garanzia di uno sviluppo economico e sociale imprescindibile per il futuro del nostro Stato. Le nuove generazioni andranno comprese e sostenute in un loro percorso autonomo, nuovo e originale, che non può essere compresso né si farà comprimere nelle logiche di comportamenti e scelte che hanno segnato, spesso in negativo, il cammino del Paese negli ultimi decenni.
L’Unione per la Repubblica farà sì che lo Stato e i suoi cittadini assumano la necessaria consapevolezza e si adoperino per costruire una casa in cui possa essere accolto il futuro. Una San Marino democratica, indipendente e sovrana, dove la difesa della persona umana e delle libertà individuali possano essere sempre garantite. Un Paese vivo, eclettico e aperto al mondo.
Sappiamo che non c’è più tempo da perdere. Che non c’è più tempo per pigrizie, per paure, per coltivare piccole rendite di posizione. Ma che è il tempo di rimettersi in cammino. Con il coraggio dei liberi e dei forti.