Upr su ricapitalizzazione Carisp e presa di posizione di Ns

Upr su ricapitalizzazione Carisp e presa di posizione di Ns

Pur avendo avuto, nel corso della corrente legislatura, momenti all’insegna di una vivace dialettica politica con il movimento “Noi Sammarinesi” desideriamo sottolineare la nostra condivisione in merito alla recente presa di posizione sulla firma con Roma e sulla responsabilità politica che le forze hanno di fronte al Paese.
Con parole chiare e precise sono stati fissati una serie di punti sui quali, non solo ci ritroviamo, ma che rappresentano un modo di confrontarsi – prescindendo dalle posizioni di parte – serio.
Uno metodo di confronto che, al di la dei tavoli paralleli di nuova moda, dovrebbe essere utilizzato da qui a fine legislatura.
A pochi giorni dall’imminente sessione consigliare che vedrà discutere il Consiglio Grande e Generale della ricapitalizzazione di CARISP poniamo, ancora una volta, una serie di questioni in linea con quanto approvato dall’aula consigliare e della Commissione Finanza all’unanimità.
Risoluzione che afferma in maniera netta ed inequivocabile che: “la definizione delle modalità di supporto e di partecipazione dello Stato, nell’operazione di ricapitalizzazione e riorganizzazione di CARISP, dovrà accadere in presenza di opportune garanzie e condizioni”.
Nei giorni scorsi abbiamo sollevato dubbi di natura politica rispetto alla scelta unilaterale del Governo di inserire il pacchetto CARISP nel progetto di legge di assestamento di bilancio.
In questo modo il provvedimento viene collocato insieme ad altri atti di natura finanziaria che nulla hanno a che vedere con lo stesso costringendo le forze politiche ad accettare le scelte di bilancio del Governo.
All’interno del progetto di legge di assestamento si liquida, blindandolo, un tema di vitale importanza.
Si è sempre parlato di vedere discussa ed approvata una legge speciale da parte del Consiglio Grande e Generale. 
Si va in tutt’altra direzione.
Ci appelliamo, infine, all’Eccellentissima Reggenza affinché richiami – preliminarmente all’avvio del dibattito – i membri del Consiglio Grande e Generale ad un rispetto severo dell’obbligo di astensione qualora sia presente una situazione di possibile conflitto d’interesse rispetto al dibattito su Carisp.
In particolar modo ci riferiamo a coloro che dovessero disporre di affidamenti – in via diretta o indiretta – con l’istituto.
L’Art. 42 del Regolamento Consigliare (Dovere di astensione) afferma che: “i Consiglieri che hanno interesse personale e diretto su un argomento posto ai voti hanno il dovere di astenersi dalla votazione e dalla discussione”.
Se si vuole garantire l’intervento pubblico, ogni possibile posizione che veda l’emersione di un conflitto d’interessi vizierebbe le scelte ed il voto finale.
Stiamo parlando di denaro pubblico e quindi di tutti.
Non tiriamo troppo la corda.
Unione Per la Repubblica (UPR) 

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