Circola una bozza di accordo per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro per i dipendenti del settore bancario. Al pari di quanto accade nel settore industria, l’ABS cerca di concordare con il vecchio sindacato aumenti retributivi al di sotto dell’inflazione. E il vecchio sindacato che si giustifica dicendo che meglio di così, di questi tempi, non si può.
USL rigetta con fermezza sia i contenuti del contratto sia il modo in cui ABS e vecchio sindacato sono giunti a trattare.
Nei modi, perché ipotizza di escludere dal tavolo della trattativa l’USL e quindi una parte importante dei 700 lavoratori dipendenti occupati nel settore. E’ questa la “democrazia” di cui parlano i rappresentanti del vecchio sindacato? Parlano solo, perché i fatti sono di tutt’altro genere: ogni azione intrapresa cerca di delegittimare il fondamentale ruolo contrattuale della USL.
Nei contenuti, perché il contratto penalizza fortemente i neo assunti rispetto ai colleghi che svolgono analoga operatività ed hanno analoghe responsabilità, solo perché assunti a partire dal 1 gennaio 2010. La proposta di accordo prevede per tutti i dipendenti penalizzanti aumenti della retribuzione (0,50% per il 2009) e degli elementi integrativi della retribuzione e dei premi di produzione rispetto al precedente contratto.
Inoltre la proposta di contratto prevede iniziative di formazione e di aggiornamento del personale, certamente indispensabili strumenti per il conseguimento di una migliore adattabilità ai mutamenti di mercato ed impresa, ma retribuite al 50%.
La USL invita i dipendenti delle banche a votare NO alla bozza d’accordo proposta e rammenta che in assenza di un accordo con USL, il contratto che eventualmente ABS e vecchio sindacato dovessero sottoscrivere, avrà validità esclusiva per i soli iscritti al vecchio sindacato.
Segretario Commercio e Servizi USL
Epifanio Troina