Usot: basta con le criminalizzazioni del settore turistico e commerciale

Usot: basta con le criminalizzazioni del settore turistico e commerciale

In risposta ai numerosi attacchi dei funzionari della CSDL apparsi sui giornali in questi giorni, dove si leggono una serie di inesattezze e accuse infondate, ci sembra doveroso pubblicare alcuni chiarimenti.

In accordo con la Direzione dell’Ufficio del Lavoro, nel 2011 siamo finalmente riusciti a dare dignità alle mansioni del settore turistico – commerciale che, oggi, non sono più considerate un settore lavorativo residuale, ma meritevole di un giusto riconoscimento professionale. Per iscriversi alle liste specifiche è quindi necessario dimostrare di avere specifici titoli di studio e/o esperienza lavorativa nel settore.

Inoltre, si è creata una speciale sotto-lista all’interno delle categorie impiegatizie e delle mansioni generiche, per coloro che vogliono lavorare nel settore turistico – commerciale e, quindi, che danno disponibilità a lavorare nei giorni festivi, prefestivi e nelle ore serali e notturne, condizione necessaria per essere impiegati nel settore. Questo in considerazione della comune consapevolezza che, nel rispetto del Contratto di Lavoro in vigore, il settore turistico – commerciale necessità di una particolare elasticità, disponibilità e attitudine.

Se un’azienda, quindi, necessita di personale formato ed esperto, andrà ad attingere nelle liste specifiche e, qualora queste liste siano vuote, come spesso accade nel periodo primaverile-estivo, visto che, fortunatamente, il settore turistico – commerciale ancora non sta creando molta disoccupazione, può richiedere personale frontaliero. Togliere il diritto alle aziende del settore di assumere personale secondo le proprie esigenze, nel rispetto delle leggi in vigore, ci sembra una richiesta presuntuosa e contraria alla volontà comune di riqualificare il comparto.

Se invece un’azienda è disponibile ad assumere personale non esperto, da formare internamente, attingerà alle altre liste, formate da personale residente rimasto senza lavoro da altri settori. Purtroppo però, abbiamo più volte riscontrato enormi difficoltà nel reperire personale residente disposto ad essere assunto ai livelli indicati nelle declaratorie del Contratto Collettivo e disponibile ad accettare gli orari di lavoro e le giornate di lavoro sempre previste dalle leggi in vigore e dal CCNL (contratti stagionali, orari serali e notturni, 6 giorni lavorativi compresi festivi e prefestivi, sino a 44 ore settimanali). Addirittura, ci è noto che il personale in mobilità proveniente da altri settori, difficilmente da la disponibilità preventiva a lavorare nel settore turistico – commerciale, togliendo quindi la possibilità alle aziende di assumere personale con gli incentivi previsti per legge, mentre altri settori continuano a beneficiare degli aiuti economici previsti, assumendo quindi personale con un costo ridotto.

Con la nuova proposta di legge che andrà in discussione nel prossimo Consiglio, purtroppo la situazione non migliorerà, si continua infatti a prediligere le ricollocazioni nello stesso settore, senza incentivare maggiormente le riqualificazioni professionali, quindi le aziende del comparto turistico – commerciale si troveranno nuovamente con le stesse problematiche di sempre: impossibilità di assumere personale residente con gli incentivi di legge e difficoltà nell’assumere personale qualificato.

USOT si rapporta quotidianamente con l’Ufficio del Lavoro, per riuscire a far collimare le richieste delle aziende con la concepibile necessità di occupare personale residente e organizza puntualmente corsi di formazione e di lingua, per formare personale. Forse stesso impegno lo dovrebbero mettere anche le parti sindacali, invece che cadere in fin troppo facili accuse generaliste prive di fondamento e sterili polemiche, collaborando anche a riformare definitivamente il sistema di ammortizzatori sociali e l’attuale mercato del lavoro, abolendo la Commissione per il Lavoro.

Qualora i Sindacati dimostrassero la volontà di collaborare attivamente, cercando di capire le esigenze delle aziende del settore, concordando e definendo un piano formativo e una serie di politiche e incentivi capaci di ricollocare le persone in questo settore, invece che continuare a criminalizzarle e ad attaccarle indiscriminatamente, saremo ben felici di iniziare un percorso insieme.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy