Valeria Ciavatta tenta invano di apportare correzioni alla legge elettorale

Valeria Ciavatta tenta invano di apportare correzioni alla legge elettorale

“Nell’Ufficio di Presidenza di questa mattina, ho rinnovato invano la mia richiesta di portare nel prossimo Consiglio in seconda lettura il progetto di legge che corregge alcuni errori della legge elettorale e che rende meno lungo e complicato lo spoglio delle schede votate.

Nell’imminenza delle elezioni delle Giunte di Castello, consideravo doveroso per tutti non mettere in difficoltà l’amministrazione e i presidenti di seggio e gli scrutatori. Fra poche settimane partiranno infatti le procedure per l’organizzazione della consultazione.

Io mi ero mossa per tempo. Tuttavia, come più volte detto, per un lungo periodo la maggioranza uscente non si è più confrontata sulle proposte del Governo, nei vari ambiti, e quindi neppure sul mio “progettino” di modifica della legge elettorale. Per aggirare l’ostacolo, avevo convocato a suo tempo una riunione con tutti i gruppi e le rappresentanze consiliari che, nell’occasione, avevano dato l’ok.

Portata la legge in prima lettura, si è aperta la crisi di governo. A questo punto, il Capogruppo del Psd si è opposto all’esame della legge in seconda lettura nel Consiglio di giugno. Sarebbe stato saggio iscrivere, insieme ad altri commi, anche la modifica alla legge elettorale, ma poiché Alleanza Popolare aveva aperto la crisi, il Capogruppo del Psd ha pensato bene di opporsi in malo modo, semplicemente per fare un dispetto.

In quel momento non si è forse reso conto che tale dispetto non si sarebbe ritorto contro di me, (anche perché non sono io l’artefice degli errori da correggere), ma contro chi dovrà gestire le varie operazioni elettorali. Questa mattina l’intera nuova maggioranza ha avuto timore di portare in Consiglio una legge che, trattando la materia elettorale, avrebbe potuto mettere alla prova l’effimera impalcatura appositamente eretta pur di restare al Governo.

Ma il rischio perdurerà anche nei prossimi mesi, per cui quando si faranno queste benedette correzioni senza le quali la legge elettorale non funziona?

Non era meglio portarla prima? Non era meglio evitare atteggiamenti di sterile ripicca?”
Valeria Ciavatta

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy