Una “Canzone” per noi, l’inno rock di Vasco: “Tin bota Romagna”. E la gioia dei fan esplode. In delirio i 24mila accorsi ieri allo stadio “Romeo Neri” per il concerto che ha aperto ufficialmente il tour. La dedica agli alluvionati: “Siete più forti di tutto”
FRANCESCO ZUPPIROLI – Romagna, tin bota. È con alle sue spalle la foto iconica dei lettini blu sulla spiaggia che incorninciano lo slogan di resilienza all’alluvione, che ieri sera Vasco Rossi ha aperto il proprio “rock n’ roll show” allo stadio. Acclamato, idolatrato, osannato dai 24mila del “Romeo Neri”, il Blasco ha benedetto il cielo di Rimini ricordando che “stasera sono qui a portare un po’ di gioia… viva e forza la Romagna”. E Vasco ha mantenuto la parola data. Ai fan, ma prima di tutto alla Romagna. Terra martoriata dopo l’alluvione, nel buio è proprio dall’auspicio del Kom di “riportare un po’ di gioia” che la Romagna si aggrappa e trova nella data zero del tour estivo del Blasco quella luce per diradare un po’ le nubi di tristezza. Perché “la tristezza però si può racchiudere dentro una canzone”. (…)
Proprio sulle note di “Canzone”, abbracciando il microfono come si fa con un vecchio amico, Vasco ha rivolto gli occhi al pubblico, gli occhi di chi le ha viste tutte eppure ancora ha la capacità di sorprendersi genuinamente nel vedere che ancora una volta sì, una canzone può fare la storia e la differenza. Per un popolo intero. Come l’ha fatta ieri ancora una volta Romagna mia, quando alle 23 spaccate il Gallo ha cantato: il bassista del Blasco, imolese doc, per una manciata di secondi ha rubato la scena alla rockstar di Zocca, per intonare l’inno della propria terra, leitmotiv di uno show dedicato a una disgrazia da cui “la Romagna saprà rialzarsi”. (…)
Articolo tratto da Il Resto del Carlino