Verifica nel Patto. Problema Eps. Agenzia Dire

Verifica nel Patto. Problema Eps. Agenzia Dire

Verifica  di lunedì 17 gennaio 2011: Eps dentro o fuori il Patto. Agenzia Dire  Tutto ancora da decidere in seno alla maggioranza che governa la Repubblica di San Marino. Restano infatti distanti le posizioni degli Europopolari da quelle degli altri partiti al termine dell’infuocata verifica interna di ieri sera. Clima tutt’altro che sereno, dunque, caratterizzato soprattutto dal duro scontro tra Eps e Alleanza popolare.
 L’azione del Patto verra’ rilanciata dall’agenda 2011 che contiene 5-6 priorita’. Su tutte la riforma fiscale e quella della Pubblica amministrazione. A seguire le azioni sull’ordinamento giudiziario e per il completamento della riforma pensionistica. La maggioranza chiede compattezza sugli interventi e gli Eps replicano che il problema fondamentale e’ il rapporto con l’Italia.     “Se non c’e’ prospettiva con i nostri vicini tutte le riforme sono impraticabili”, chiarisce il consigliere Pier Marino Menicucci. Per ora gli Eps rimangono in maggioranza, almeno fino alla prossima riunione, fissata per venerdi’ 21 gennaio, o per quella successiva qualora non si sia conclusa la seduta di Consiglio grande e generale. Non c’e’ dubbio che quella di ieri sera non sia stata una chiacchierata amichevole. Si veniva da posizioni diverse che sono rimaste”, da’ il suo punto di vista Menicucci, sottolineando come ci sia chi ha espresso posizioni piu’ responsabili, come il segretario Pdcs Marco Gatti. Altri, come il coordinatore di Ap, Stefano Palmieri, si sono invece trasformati in “pasdaran, con scene teatrali e ridicole. Piu’ rispettoso ed educato il collega Roberto Giorgetti”.     Ma al di la’ dei toni resta la sostanza: “Ci sono posizioni diverse tra noi e il Patto” ribadisce Menicucci, precisando che il suo partito e’ disposto a valutare le 5-6 priorita’ da affrontare, “ma il punto nodale resta il rapporto con l’Italia”.
 Eps e maggioranza, inoltre, sono lontani anche su un altro aspetto: “Il Patto ragiona su tutto come Patto, ma non si possono mortificare i singoli partiti: noi siamo diversi da Ap”. Non si tratta solo del percorso di costituente di centro portato avanti insieme ai Democratici di centro: “Nessuno ci puo’ impedire di fare incontri- sottolinea il consigliere Eps- un conto e’ essere fedeli alla maggioranza, un altro essere prostrati”.  Dunque il partito reclama la sua indipendenza, specie su temi importanti come l’Europa sul quale si appresta a incontrare il comitato promotore del referendum. E “se la riforma fiscale sara’ iniqua non avremo paura a dirlo”, aggiunge Menicucci, ribadendo che comunque “tutto va inquadrato nel rapporto con l’Italia”. Se questo non verra’ normalizzato, conclude, gli Eps non vogliono sentirsi “corresponsabili di un fallimento troppo grande. Le responsabilita’ ci sono, ma sono certamente diverse tra chi esprime la segreteria di Stato per il Lavoro e chi quelle per gli Affari esteri e Interni”. Nessun attacco agli Eps da una parte o dall’altra della coalizione, ma “un confronto anche rigido e severo” che ha interessato entrambi i fronti e che si e’ protratto fino a tarda serata. Democrazia cristiana e Alleanza Popolare spiegano l’esito del vertice dell’esecutivo del Patto di ieri sera, che proseguira’ venerdi’, a Consiglio concluso, o nella prossima settimana.
    La verifica interna della maggioranza vede gli Europopolari per San Marino sul banco degli imputati per un atteggiamento “non piu’ tollerato”, spiega Teodoro Lonfernini, presidente Pdcs. Pesa sul giudizio degli Eps il non aver appoggiato la Legge di bilancio, aver creato difficolta’ nella votazione del neo presidente di Banca centrale, Renato Clarizia e, naturalmente, anche l’avvicinamento anomalo con i Ddc. In sostanza, “agli Eps e’ stato chiesto di dimostrare nei fatti di essere in maggioranza o meno”, spiega Stefano Palmieri, coordinatore di Alleanza Popolare. A Pier Marino Menicucci e soci si impone quindi “un’immediata inversione di tendenza” dalla deriva intrapresa: “Non si puo’ far parte della maggioranza e non portare nessun contributo ai tavoli- spiega Palmieri- per arrivare in Consiglio con emendamenti non discussi prima, come se si fosse all’opposizione”. Se l’atteggiamento non cambiera’, “non ci sara’ nemmeno bisogno che qualcuno li cacci- prosegue il coordinatore di Ap- si saranno messi fuori gioco da soli”.
 Eppure, larga parte delle loro considerazioni sono condivise, concordano Lonfernini e Palmieri. A partire dalle preoccupazioni legate ai rapporti con l’Italia, “che ci crea piu’ apprensione, come e’ stato segnalato anche dell’Fmi”, chiosa Palmieri. Ma “non e’ responsabilita’ attribuibile in toto alla persona che ricopre l’incarico di segretario di Stato per gli Affari esteri- motiva il coordinatore di Ap- il cui lavoro compiuto in questi due anni e’ sotto gli occhi di tutti”. Diversamente, “se gli Europopolari hanno punti di vista o progetti diversi- manda a dire il presidente Pdcs- che li dicano subito, perche’ il confronto e’ inutile se una parte non ha realmente voglia di confrontarsi”.
    Gia’ a partire dalla sessione consigliare che prende il via oggi pomeriggio Menicucci e soci saranno messi sotto esame dagli alleati. Ma soprattutto, nel prossimo esecutivo del Patto dovranno esprimersi sull’agenda del 2011, ovvero i punti programmatici messi a punto dalla maggioranza e che includono i provvedimenti previsti dalla legge di Bilancio, non condivisa dagli Eps. Adesso gli alleati hanno esaurito la pazienza e vogliono sapere se gli Eps “ci stanno o meno”.

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