Verso il referendum sulla legge elettorale: perché votare “no”. Carlo Franciosi

Verso il referendum sulla legge elettorale: perché votare “no”. Carlo Franciosi

L’informazione di San Marino

Verso il referendum sulla legge elettorale: perché votare “no”

Rimanga ai cittadini la possibilità di scegliere, senza tornare ai ballottini di un tempo

Carlo Franciosi

Giunti alla terza puntata del mio impegno di spiegare agli elettori un po’ disattenti di cosa si tratta per poter dare un giudizio consapevole, mi restano alcune considerazioni utili dedotte da vari avvenimenti di questi giorni di vigilia. Parto dal clamore sempre più inquietante prodotto dal fenomeno delle false notizie (fake news) fabbricate e diffuse dai menestrelli della cosiddetta informazione; problema che è diventato universale, specie nelle società più avanzate sul terreno della libertà e della democrazia. Questo malcostume dilagante rappresenta un enorme pericolo per la sopravvivenza appunto della libertà e della democrazia, tanto che in molti ambienti internazionali si discute come affrontarlo.

La nostra piccola realtà statuale si è attivata con molta saggezza e tempismo, nella giornata del 10 maggio 2019, organizzando una “Conferenza di alto livello sui pericoli della disinformazione”, promossa dalla Segreteria di Stato per gli Affari Esteri, Politici, e Giustizia, da quella per la Sanità e Sicurezza Sociale e da quella per l’Istruzione, la Cultura, l’Università e l’Informazione. La partecipazione nazionale e internazionale è stata appunto di alto livello con la presenza o l’invio di video messaggi di personalità politiche importanti del Consiglio d’Europa, del Segretario Generale dell’ONU, e con la partecipazione alle 2 tavole rotonde, fra gli altri, del Presidente Ordine dei Giornalisti italiano, del Presidente e CEO Dompè, del Direttore dell’Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino, del D.G. San Marino RTV, del Presidente della Consulta dei Giornalisti e quello dell’Autorità Garante per l’Informazione di San Marino.

Gli interventi di tutti, veramente approfonditi e appassionati, hanno sottolineato l’opportunità della iniziativa che dovrebbe avere un seguito negli anni, e per questo hanno garantito un serio contributo di idee e operatività. Tutto ciò in risposta al malcostume imperante, anche nella realtà locale, dove i pifferai dei poteri forti si avventurano in giudizi severi e puerili al tempo stesso, costruendo e diffondendo false notizie che non potrebbero essere più astruse e confusionarie basate su presunte dichiarazioni di presunti anonimi, su registrazioni pacchiane di conversazioni telefoniche fra tal Marino e tal Nicola che tutti al bar avrebbero già identificato (se non sono degli ingenui…), su foto, quelle non tanto anonime, postate su Facebook da qualche giovane e irruento politico, prontamente sconfessato dal contorno dei suoi fans, evidentemente un po’ più prudenti.

Oppure si tratta delle presunte peripezie degli affaristi di sempre, mai sazi di guadagni realizzati con una fantasia ammirevole, nonostante siano sottoposti a una serie di controlli asfissianti… da parte della Magistratura e degli Organismi di Vigilanza del sistema finanziario e bancario.

Insomma la gente comune è disorientata e non ne può più. Non sa più a che santo rivolgersi. Molti se la prendono con la politica. Ma mica con questo o con quel politico disonesto e prepotente. No, no! E’ la politica che bisogna bandire! E dopo? Non ricordo bene il nome del filosofo che affermò con definizione perfetta: “l’uomo è un animale politico”. (ma non voleva dire che tutti i politici sono “animali”)

Per i miei numerosi interlocutori che mi stuzzicano in proposito, ho scoperto la tattica di chiedere: e tu cosa proponi? La risposta più ricorrente è: “una illuminata dittatura, onesta e giusta, che se poi degenera, si manda a casa.” Se questo non fosse un’utopia infantile e pericolosa mi farebbe sorridere.

Nella mia lunga esistenza ne ho conosciuti troppi di dittatori, ma nessuno raccomandabile. A cominciare da Mussolini, Hitler, Stalin, Franco, Pinochet, Ceauşescu e tanti altri. “Si, ma quelli comandavano popoli immaturi e impossibili da governare” è la scusante.

Adesso poi sono di moda i sovranisti, dittatori in erba. Loro sanno come fare e basta dargli carta bianca. Risolvono tutto e subito. Non conoscono la categoria del dubbio e della prudenza. Beati loro! Gli elettori non hanno più voglia di “immattirsi” con la politica, non hanno tempo e doti critiche per distinguere il bene dal male. Meglio astenersi dal voto. Tanto sono tutti uguali… Intanto i politici scaltri, gli affaristi scafati, i ciarlatani dell’informazione ci sguazzano nel caos e ne approfittano. Di certo i democristiani e satelliti vogliono tornare al potere e presto, fosse anche alleati con RETE.

Liberi di volerlo e di farlo ma abbiano almeno il coraggio e l’onestà di dirlo prima delle elezioni, non dopo, facendo i ballottini di sempre!

 

 

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