Vittorio Da Rold (IlSole24Ore) sulla lista nera dei paradisi fiscali

Vittorio Da Rold (IlSole24Ore) sulla lista nera dei paradisi fiscali

Nella lista nera dell’Ocse i “nuovi” paradisi fiscali

di Da Rold Vittorio

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Contromisure.
Si punta a limitare le relazioni d’affari con chi non si allinea
Nel mirino. Secondo l’organizzazione i fondi offshore pesano 5 -7rnila miliardi $
Nella lista nera dell’Ocse i «nuovi» paradisi fiscali Svizzera, Austria e Lussemburgo tra i 30 ingressi
PRESSIONE EUROPEA. Il documento mette all’indice Le nazioni considerate «non collaborative» in materia di scambio di informazioni tributarie
DOPPIA AZIONE Anche il Parlamento di Strasburgo ha votato un testo che chiede con forza la fine delle «aree franche» in ogni zona del mondo
Vittorio Da Rold
VIENNA. Dal nostro inviato
Sale la pressione dell’Ocse e del Parlamento europeo sui Paradisi fiscali accusati di occultare al Fisco dei Paesi del G2o proventi necessari, in questo momento, ad affrontare e finanziare le politiche pubbliche di sostegno contro la crisi economica.
L’Ocse ha stilato, su suggerimento di Francia e Germania, un elenco provvisorio per il G-2o dei cosiddetti Paesi non collaborativi in materia di scambio di informazioni fiscali. Fra quei Paesi accusati di non collaborare adeguatamente sul fronte dell’evasione fiscale, vi sarebbero la Svizzera, l’Austria, il Lussemburgo, Singapore e addirittura ong Kong, scriveva ieri il quotidiano francese La Tribune, che ha parlato specificatamente dell’esistenza diuna nuova lista nera . Non solo. Anche il Parlamento europeo ieri ha votato un testo che chiede con forza la fine dei paradisi fiscali, andando anche la di là di quanto si sono gi proposti di fare gli Stati membri, e chiedendo, di «limitare il business» con i paesi che non cooperano, e Forza Italia, come tutto il Ppe, si è spaccato, votàndo in parte a favore e in parte contro. Il testo in questione è un emendamento approvato al rapporto Ferreira sul Piano europe.o di ripresa economica, in cui l’Europarlamento «sostiene fortemente la decisione dei membri europei del G2odi intraprendere un’azione definitiva contro i paradisi fiscali e le giurisdizioni che non cooperano, concordando quanto prima un pacchetto di sanzioni, da approvare al vertice di Londra (il G2o del 2 aprile, ndr)». L’Assemblea, inoltre, «raccomanda alla Ue di adottare al proprio livello l’adeguato quadro legislativo per limitare gli affari con quelle giurisdizioni; sottolinea che la convergenza a livello mondiale è essenziale per affrontare questo problema».
Emendamento approvato con maggioranza schiacciante, 540 voti contro 104 e i8 astensioni. Una mossa che rafforza la decisione franco-tedesca di chiedere assistenza all’Ocse. «La Francia e la Germania hanno chiesto all’Ocse informazioni oggettive su quei Paesi che non accettano di scambiare alcuni datibancari con l’obiettivo dilottare contro l’evasioie fiscale» e l’Ocse «ha fornito questa informazione, che è uno studio oggettivo sulle pratiche esistenti», ha specificato il portavoce dell’Organizzazione. Questa lista di Paesi non collaborativi (a cui dall’interno dell’Ocse fonti anonime perché non autorizzate a divulgare questo tipo di notizie) aggiungono l’isola di Vanuatu nel Pacifico, le isole britanniche del Canale e San Marino) è provvisoria e potrebbe essere modificata di qui al vertice G-2o di Londra previsto il 2 aprile, in funzione degli accordi di scambi di informazionebilaterali o delle modifiche legislative che potrebbero essere introdotti nel frattempo a tambur battente dai Paesi sQtto osservazione. Insomma il G-2o, tramite l’Ocse, starebbe facendo pressioni su questi Stati, alcuni dei quali membri stessi dell’Organizzazione come la Svizzera, Lussemburgo, e Austria, per convincerli a collaborare e a limare il segreto bancario. Secondo fonti interne oltre «ai cinque nuovi paesi sulla lista nera dei paradisi fiscali», vi sarebbero un’altra trentina di paesi sotto osservazione speciale. Che si àggiungono ai Paesi della lista nera in vigore composta da Andorra, Liechtenstein e Monaco. Che l’Austria, Lussemburgo e Svizz&a si sentano sotto assedio non è un mistero visto che domenica scorsa hanno avuto un vertice per coordinarsi. Addirittura all’ultimo Ecofin ilpremier lussemburghese Junker, ha alzato i toni con i partner europei ricordando che il suo Paese è membro della prima ora dell’Unione e non tollera di essere messo sotto accusa in que *** dell’Organizzazione. sto modo. Mala questione è che le finanze dei partner europei e americani in un momento in cui l’amministrazione del presidente Barack Obama sta pensando di alzare il prelievo fiscale ai redditi sopra i 25omila dollari e 1’Ubs ha dovuto venire a patti con le richieste del fisco Usa fornendo alcuni nomitavi di cittadini americani, sono sotto stress per i salvataggi e ipiani di sostegno all’economia. Motivo per cercare maggiore trasparenza nei paradisi fiscali. Senza contare che secondo il segretario Ocse Angel Gurria i fondi offshore di persone fisiche o società per evadere le tasse pesano qualcosa come «tra i mila miliardi di dollari». ;1] LAUSTA;0] I Andorra Liechtenstein Principato di Monaco Svizzera Austria Lussemburgo (Ø ong Kong singapore I Paesi «non collaborativi» Su pressione di Francia e Germania l’Ocse (l’Organizzazione per la Cooperazione e Lo Sviluppo Economico) ha sti Lato una lista di Paesi non collaborativi sUl fronte dell’evasione fiscale. La lista non è ancora ufficiale, ma secondo indiscrezioni sarebbe composta da una trentina di Stati. In precedenza La «black list» era composta da Andorra, Liechtenstein e Principato di Monaco. Secondo fonti interne, a questi Paesi si sarebbero aggiunti anche Svizzera, Austria, Lussemburgo, Singapore e ong Kong. ***

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