Era già successo in aprile: frasi minacciose di tipo razzista. Sempre contro un libanese di etnia maronita, marito della signora Donatella Di Pietro, di origine calabrese e residente in un condominio in via Sacco e Vanzetti a Viserba.
Stavolta hanno attaccato un volantino con su scritto: “Albanesi afgani non vi vogliamo siete peggio degli ebrei”, affisso nella bacheca dello stabile a Viserba.
Il marito della Di Pietro non sarebbe l’unica vittima di queste intimidazioni.
Nello stesso stabile vive anche una famiglia di origine albanese. Gli autori del gesto sarebbero abitanti delle palazzine confinanti che altre volte avreebbero minacciato i residenti stranieri.
RIMINI – Un volantino minatorio nel condominio, con scritte razziste nei confronti di un libanese di etnia maronita. Quello di venerdì è solo l’ultimo di una lista di episodi di intolleranza che da mesi si accanisce contro il marito della signora Donatella Di Pietro, di origine calabrese e residente in un condominio in via Sacco e Vanzetti a Viserba. La scritta razzista sarebbe comparsa in un foglio anonimo affisso nella bacheca condominiale: episodio che avrebbe altri precedenti, accaduti nello scorso aprile con la comparsa di frasi minacciose e a sfondo razzista. Qust’ultima, inoltre tira in ballo gli ebrei sentenziando: “Albanesi afgani non vi vogliamo siete peggio degli ebrei”.
Il marito della Di Pietro non sarebbe l’unica vittima di queste intimidazioni. Nello stesso stabile vive anche una famiglia di origine albanese, ma da anni trapiantata a Rimini, dove entrambi i figli sono nati. Gli autori non sarebbero i condomini delle due famiglie, bensì quelli delle palazzine confinanti, che in più episodi si sarebbero mostrate ostili nei confronti degli stranieri.
Ma, contro quest’ultimo episodio, la Di Pietro promette di adire vie legali. Già pronta, spiega la donna, la denuncia nei confronti di persone che da anni insultano e offendono.